Autunno fredda è la tua voce

109 e tanta chiarità nei mari. Le zanne scordarono l’antica bramosia di sangue e dormirono accanto quella notte la pantera e l’antilope. Voi, bambini, sognate ad occhi aperti. Ascol- tate l’Osanna dei Cieli aprite i vostri cuori profumati come petali bianchi di giacinto e accoglietelo voi questo fanciullo che torna dalle sabbie insanguinate di Galilea per dire ancora agli uomini: se non sarete come questi piccoli non schiuderò le porte del mio regno. Giuseppe Pau Or stano, Natale del 1969 Il sogno di Renata O Renata, occhi di stella, ho promesso di narrarti una fiaba che ti porti in quel mondo che tu ami, in quel mondo che tu tocchi con le tue manine belle. Una bimba senza mamma crebbe sola in un castello vigilato da un vegliardo che voleva attorno a sé cassepanche alte, scolpite pavimenti rilucenti come specchi, alte tende di velluto e soffitti con cornici in oro fino. Il castello era dimora di gran fasto, di ricchezza, ma Renata (questo è il nome),

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