Autunno fredda è la tua voce
102 al tripudio disperato delle campane ai funerali dei bimbi. Portatemi via in silenzio verso le mie colline, presso l’antemurale di macigni che guarda verso il mare, là dove un cespo d’asparago è fiorito, come in sogno, per l’inganno della stagione. LXXXIV La primavera è ferma alle soglie dell’inverno. La pioggia ancora fredda batte la terra fradicia. È tutto un trionfo verde frantumato dall’arcobaleno dei fiori. In anfratti di rocce esultano le pallide viole del mare su steli di feltro tra giunchi e spini accanto ai ginepri. Effondono il tenue profumo dolce nella salsedine del mare. Brandelli di bissi venuti di lontano si adagiano sulle sabbie bianche tra mare e sconfinate lagune. Acque immote come i pensieri tormentosi nel cranio dell’uomo
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