Autunno fredda è la tua voce

100 Aspira il profumo della prima luce tra filari di vite grondanti di rugiada. Non dirai allora perché, né sempre, né mai. Tutto è rapido come la nebbia del mattino come la tua adolescenza. LXXXI Ho legato l’ippogrifo ad uno stelo nel giardino delle ortensie. Dorme. Le ali d’oro raccolte sulla schiena d’argento. Sogna cieli di luce tramonti d’orifiamma albe gonfie di vele e sorrisi bianchi di funghi su prati senza fine. Stretti viali bianchi e fondi verdi di bottiglie a limitare aiole di violette. Io vago solo nel giardino sotto un portico azzurro dove le lucciole oscillano pian piano per non turbare il sonno delle libellule. Non è più giorno e non è ancora notte. Destati, mio destriero di scintille, monterò sulla tua groppa tornita. E voleremo verso il Sagittario per strappargli l’arco e la faretra. Io scaglierò i dardi adamantini contro tutte le stelle.

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