Sa Pippia de Maju

- 67  - -  66  - Questo è ciò che “lo spettatore” esterno della Giostra non coglie, a meno che non entri in contatto diretto con i protagonisti. La Sartiglia infatti, ormai manifestazione di grande portata, appare rigorosa, formale e solenne, ma dove sono il rivolgimento, l’eccesso, il caos tipici del contesto carnevalesco? É in momenti di convivialità come questo sopra citato che si manifesta il tripudio del Carnevale. I retroscena, quelli animati dai protagonisti della tradizione sono terreno fertile per quell’orgia comunitaria tipica del periodo calendariale carnevalesco. Dopo l’aperitivo, la maggior parte della comitiva si riunisce per il pranzo in un’abitazione privata, spesso è il Sig. Sabattini che ospita tutti i presenti, aprendo con grande ospitalità le porte della propria casa per il banchetto che viene consumato in un clima spensierato di festa e amicizia. Il pomeriggio è dedicato alla visita nelle scuderie dei cavalieri, dove i costruttori de sa Pippia de Maju vengono sempre accolti con ospitalità (è da ricordare che si tratta del giorno prima della Giostra equestre) i cavalieri sono immersi nei preparativi che li vedono coinvolti nel curare al meglio i propri destrieri e nei festeggiamenti precedenti l’imminente corsa. Spesso nelle loro scuderie infatti vengono organizzati banchetti dove tutti gli amici sono ben accetti. In serata intorno alle 19:00, si effettua l’ultima tappa, poco prima di recarsi presso la chiesa di San Giovanni dei Fiori dove sa Pippia de Maju prenderà forma. I costruttori scelgono determinati luoghi della città, per raccogliere grandi foglie d’edera. Solo verso le 20:00/ 20:30 gli addetti ai lavori arriveranno nella sala adiacente la chiesa, dove già tutto il Gremio insieme a una folla di amici li attende con trepidazione e dove le donne sono già al lavoro. II.3  La Raccolta del Gremio dei Falegnami Per quanto riguarda il Gremio dei Falegnami, la raccolta degli elementi vegetali che serviranno per la preparazione de sa Pippia de Maju avviene attraverso simili modalità; mancano però gli eccessi e la trasgressione tipici della festa, che in questo caso non vengono celebrati. Il tutto è molto intimo calmo e familiare. In mattinata il Sig. Umberto Atzei membro attivo del Gremio, che si occupa della costruzione del doppio mazzo di viole da più di vent’anni, si reca presso un giardino privato, dove ogni anno il proprietario mette a disposizione il raccolto di violette. Il Sig. Atzei raccoglie con minuziosa attenzione le mammole, con l’aiuto di qualche altro componente o di altre persone vicine al Gremio. La sua attenzione è meticolosa, sceglie personalmente i fiori da utilizzare e li suddivide in mazzi a seconda della lunghezza del gambo e della qualità.

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