Sa Pippia de Maju

- 61  - -  60  - nenza che gli oristanesi e in particolare i componenti dei due Sodalizi, le relative famiglie e l’entourage legato all’organizzazione, dimostrano nei confronti della Tradizione Sartiglia . Un simbolo identitario che persiste con forza nonostante il mutamento del tempo. In conclusione: il simbolo “Pippia de Maju” , rappresenta un chiaro elemen- to di rinnovamento vegetale, la sua etimologia che riconduce al mese di maggio, porta a pensare che potrebbe trattarsi di un’effigie adoperata in qualche pratica del periodo primaverile, come ad esempio i mazzi di erbe selvatiche che venivano utilizzati durante la celebrazione della primavera nella data del primo maggio. La comunità tutta conosceva e partecipava tali pratiche rituali. É probabile che questa tradizione fosse diffusa anche a Oristano, o sia stata importata da paesi limitrofi e che con il passare del tempo, sia stata trasferita in un altro contesto festivo. Come già detto la Sartiglia si organizzava per solennizzare specifiche cerimonie, alcune testimoniate proprio in primavera; come precedentemente argomentato inoltre, il Maggio stesso veniva celebrato con gare e corse che in un modo o nell’altro pre- vedevano sempre un elemento vegetale simbolico; sottolineiamo ancora una volta che la Sartiglia è una giostra. Non è difficile intuire come tutti questi elementi, con il trascorre dei secoli si siano potuti intersecare, plasmando consuetudini rituali che con il tempo si sono istitu- zionalizzate; è plausibile quindi, che elementi tipici del ciclo primaverile si siano inscritti in quello carnevalesco immediatamente precedente e complementare. Quando la celebrazione della Sartiglia fu istituzionalizzata nelle date del Carne- vale, periodo probabilmente più consono alla “festa” che ormai era diventata del popolo tutto, ha accolto in sé significati e simboli, dettati soprattutto dal periodo nel quale si andava a celebrare: Carnevale/Primavera. La Sartiglia di Oristano non può essere considerata pura, immutata e chiusa. Come qualsiasi pratica cerimoniale viva, è aperta a una continua trasformazione: al suo interno convergono componenti storiche, rituali, cavalleresche, che creano un microcosmo tradizionale, nel quale agiscono da secoli figure simboliche prove- nienti da contesti differenti: quello popolare, quello civico, quello ludico, spettaco- lare e militaresco della performance cavalleresca, quello religioso del Gremio dei Contadini e del Gremio dei Falegnami. Una tradizione costituita da un insieme di significati, comprensibile esclusivamente attraverso un approccio olistico che si apre a una serie di possibilità di significato. É con questa prospettiva che si cerca di fornire tramite l'etnografia, una chiave di lettura di alcuni simboli che la costituiscono. II SA PIPPIA DE MAJU Sa Pippia de Maju è uno dei simboli della Sartiglia di Oristano. Si tratta di un doppio mazzo di fiori, che su Componidori 62 impiega durante la Giostra in specifici gesti rituali. Oggigiorno è costituita da viole mammole, fusti di pervinche selvatiche e foglie d’edera tenuti insieme da una fettuccia di stoffa verde. Secondo la comunità esprime un significato propiziatorio e ben augurante connesso alla Primavera. Così affermano gli informatori: “Secondo me sa Pippia de Maju rappresenta l’inizio della primavera, è lo scettro de su Compondori che dà la benedizione alla folla, ai cavalieri, al Presidente 63 e tutti quanti gli amanti della Sartiglia” 64 “Sa Pippia de Maju è lo scettro de su Componidori, con cui su Componidori benedice e non c’entra niente con la religione, è solamente un augurio, un auspicio, per la primavera che inizia” 65 “Sa Pippia de Maju è il simbolo della Sartiglia perché se è vero che la Sartiglia è una corsa di tipo propiziatorio sa Pippia de Maju è il mezzo con cui su Componidori comunica la propria benedicenza alla gente, alle persone a cui va indirizzato questo augurio di un buon raccolto di una buona prosperità, io credo che questo sia il significato” 66 “Secondo me rappresenta il rifiorire dell’anno, il rifiorire della primavera” 67 II.1  Fase di raccolta degli elementi vegetali I Giorni precedenti la domenica e il martedì di Carnevale, alcuni componenti del Gremio dei Contadini e del Gremio dei Falegnami, sono impegnati nella raccolta dei materiali che serviranno la sera, per costruire sa Pippia de Maju . Questa giornata è interamente dedicata alla festa. II.2  La Raccolta del Gremio dei Contadini Per quanto riguarda il Gremio dei Contadini , i due componenti che preparano il doppio mazzo fiorito, portano avanti una tradizione di raccolta e preparazione insegnatagli dai maestri che li hanno preceduti: i Gremianti Giuseppe Vacca e Gianni Sabattini che si sono occupati di confezionare insieme sa Pippia de Maju dai primi anni ‘80 del 1900 fino ai primi anni del 2000. In questo periodo hanno inventato 62 Su Componidori è la figura protagonista del Carnevale Oristanese. É il cavaliere che riveste il ruolo di Mastro di Campo della Giostra, ne determina e regola l’andamento . 63 S’Oberaiu del Gremio dei Contadini e Su Majorale del Gremio dei Falegnami in carica, vengono comu- nemente definiti con il termine: “Presidente”. 64 Intervista a U.A. Del (18/12/13) 65 Intervista a A.D.C. Del (20/02/2014) 66 Intervista a L.C. Del (10/02/2014) 67 Intervista a F.M. Del (28/05/2014)

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