Sa Pippia de Maju
- 43 - - 42 - après, précédée des trois jours des Rogations; et la Pentecôte, cinquante jours après. Le 1er Mai et le premier dimanche du mois ne comprennent que des céremoines folklorique. Le 3 Mai, commémoration de l’Invention de la Sainte-Croix, et les autres jours énumérés, à la fois de cérémoines liturgiques et de cérémoines folkloriques, qui parfois se combinent, mais le plus soivent se sont formées et évolué parallélement (VAN GENNEP 1949: 1421). 26 . Le feste che inaugurano l’inizio di un nuovo Ciclo e quindi il cambio di stagione mirano a eliminare il tempo consumato e il male accumulato durante il periodo trascorso e a propiziare la rigenerazione del tempo per il nuovo Ciclo che si andrà ad aprire. L’arrivo della Primavera è, universalmente, un periodo critico 27 , in particolar modo per il mondo contadino: la rinascita vegetale della natura e il risveglio delle sementi, devono essere propiziati affinché si possa ottenere un buon raccolto necessario per il sostentamento, e si prospetti una buona annata. L’idé que l’homme doit aid r le ren uveau de la Nature est u iverselle 28 (VAN GENNEP 1949: 1424). I Cicli che coincidono con l’arrivo della primavera sono quello di Carnevale- Quaresima e quello di Maggio-San Giovanni (VANN GENNEP 1946). Come precedentemente affermato, la Primavera infatti non arriva ovunque nello stesso momento, in base alla differenziazione climatica può manifestarsi in periodi relativamente diversi. Di conseguenza, non deve stupire che in determinate aree, nel corso del tempo e in seguito alla rifunzionalizzazione delle tradizioni, alcuni elementi rituali propri di un ciclo possano essere slittati all’interno di un altro. I culti del Maggio mirano a propiziare l’arrivo della Primavera e la rigenerazione vegetale attraverso la personificazione della potenza della vegetazione; questa si può manifestare in un fantoccio, addobbato completamente di elementi vegetali, quali: erbe, foglie, frutta o verdura; un ramo munito di foglie, fiori e nastri colorati; veri e propri alberi addobbati allo stesso modo, che vengono condotti in riti processionali. Un altro tipo di rappresentazione è quella relativa al travestimento: il Maggio viene impersonato da una bambina debitamente abbigliata e agghindata con una corona di fiori che rappresenta una Dama di Maggio , o Regina di Maggio seguita dalla sua corte, solitamente composta da bambini o bambine che si adoperano in una questua, non di rado cantando e recitando apposite formule; oppure da un ragazzo vestito completamente di foglie e rami condotto in processione da una comitiva di ragazzi. Facendo riferimento alle indagini relative agli studi condotti in Francia da Van Gennep per i quali egli individua una diffusione più o meno omogenea dei culti del Maggio, di seguito si citano quelle ritenute maggiormente interessanti in questo contesto di 26 Trad. : Il ciclo cerimoniale del Maggio è costituito: 1° da giorni calendariamente fi si: Il 1° Mag- gio, il 3 e la prima domenica del mese; 2° Da giorni a data variabile che dipendono dalla Pasqua, l’Ascensione quaranta giorni prima, preceduti da tre giorni di Rogazioni; e la Pentecoste, cinquan- ta giorni prima. Il primo Maggio e la prima domenica del mese comprendono cerimonie folkloriche. Il 3 maggio commemorazione dell’Invenzione della Santa Croce, negli altri giorni indicati vengono ce- lebrate sia cerimonie liturgiche che folkloriche che talvolta si combinano ma che più spesso si sono formate e evolute parallelamente. 27 C’est un fai connu que, dans toute l’Asie, de la Méditerranée au Japon, on fête le retour du printemps. (VAN GENNEP 1949:1425) Trad. É un fatto conosciuto che, in tutta l'Asia, dal Mediterraneo al Giappone, si festeggia il ritorno della Primavera. 28 Trad. : l’idea che l’uomo debba aiutare la natura, è fondamentale. ricerca: La Reine de Mai 29 , Le Feuillu 30 , Arbres, branches et bouquets de Mai. 31 Per quanto riguarda le rappresentazioni del Maggio che si realizzano con vere e proprie personificazioni, si distinguono diverse tipologie di rito alcune presenti in determinate aree e altre in ulteriori contesti territoriali. Per le rappresentazioni della Dame de Mai o Reine de Mai , egli individua “Les Reines Immobiles” : si tratta di un piccolo gruppo di fanciulle che eleggevano una di loro, solitamente la più piccola, questa veniva abbigliata con vesti bianche e ornata con una coroncina di fiori. La bimba doveva restare immobile tenendo un piccolo bouquet in ciascuna mano, veniva posizionata sopra una sedia, una sorta di “trono”, mentre le sue compagne fermavano i passanti chiedendo doni. Les filletes des quartiers se réunissaient par groupes de quatre o cinq choisissaient la plus jeune, la plus jolie e surtout la plus patiente, la moins turbolente. On l’asseyait sur una chaise adossée au mur d’une maison, on plaçait devant elle un tabouret pour allonger ses jambes, puis on la décorait et on la parait de linges blanc, vieux rideaux de mousseline, etc. On la couronnait de fleurs, on lui plaçait un bouquet dans chaque main et elle devait se tenir dans la position d’un magot de Chine tant que la récolte de sous ne paraissait pas suffisante aux quêteuses munies de soucoupes qui harcelaient les passants e surtout les hommes 32 33 Dans plusieurs communes, le premier dimanche de Mai on voit a l’entrée des rues les plus fréquentées un siège orné de guirlandes et de rubans. Une jeune fille vêtue de blanc, portant une couronne de fleurs, est assise sur ce trône champêtre, auprès duquel on dresse souvent un petit autel. Une troupe de jeunes filles vêtues de même forment sa cour et présentent aux passants un bassin, en les invitant à donner quelque argent pour la bello maïo; le produit est destiné à une collation. (VAN GENNEP 1945: 1454) 34 35 29 Trad. : La regina di Maggio 30 In Inghilterra viene definito “Jack-in-the-green” 31 Trad. : Alberi, rami e mazzolini di Maggio. In questa sede vengono evidenziate solo alcune delle molte- plici descrizioni riportate dal Van Gennep nel suo manuale, ricordando che i suoi studi tentano di pren- dere in considerazione tutta la Francia. 32 Trad. : Le bambine dei quartieri si riuniscono per gruppi di quattro/cinque scelgono la più giovane, la più carina e soprattutto quella più paziente, la meno irrequieta. La fanno sedere su una sedia appog- giata al muro di un’abitazione, le mettono davanti uno sgabello per allungare le gambe, successiva- mente la decorano e la abbigliano con delle lenzuola bianche, vecchie tende di mussola, etc. La inco- ronano con una coroncina di fiori, le mettono un bouquet in ciascuna mano; lei deve tenere la posizione di una statuetta (magot de Chine) fino a quando la raccolta non sembra sufficiente alle questuanti, che munite di piattini importunano i passanti, soprattutto gli uomini. 33 Van Gennep fa qui riferimento alla descrizione riportata dal Letuaire presa a Toulon-Ville che ritiene valida per l’ultimo quarto del XVIII° secolo e il primo del XIX°. 34 Trad. : In molti comuni, la prima domenica di Maggio, il più delle volte, all’inizio dei rioni si può vedere, una sedia ornata di ghirlande e nastri. Una bambina vestita di bianco, porta una corona di fiori, è seduta sul trono campestre, vicino del quale si innalza spesso un piccolo altare. Un gruppo di bambine vestite allo stesso modo costituisce la sua corte e presentano ai passanti un contenitore, e li invitano a donare qualche moneta per la “bello maïo”; la raccolta è destinata a uno spuntino. 35 Lo studioso fa riferimento al testo del conte De Villeneuve relativo a les Bouches-du-Rhône per la se- conda metà del XVIII° secolo e il primo quarto del XIX°.
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