Sa Pippia de Maju
- 41 - - 40 - Nelle vicinanze di Libchowic (Boemia), la domenica delle Palme, delle ragazze vestite di bianco con i primi fiori della primavera, viole emargherite, tra i capelli, portano in giro per il villaggio una ragazza incoronata di fiori, detta la regina. Durante la processione, che vien condotta con grande solennità, nessuna delle ragazze può star ferma, ma deve per tutto il tempo girare su sé stessa cantando. Ad ogni casa la ragazza annuncia l’arrivo della primavera e augura agli abitanti buona fortuna e felicità, e ne riceve in cambio regali (FRAZER 1990: 162) Tra gli Slavi della Carinzia, il giorno di S. Giorgio (23 aprile) i giovani ornano di fiori e di ghirlande un albero tagliato alla vigilia e lo portano in processione con musica e acclamazioni di gioia; la principale figura della processione è il «Verde Giorgio», un ragazzo ricoperto dalla testa ai piedi da fronde di verde betulla; alla fine delle cerimonie il «Verde Giorgio», cioè un fantoccio che lo rappresenta, vien buttato nell’acqua. In molti luoghi è proprio il ragazzo che rappresenta il Verde Giorgio che vien tuffato nel fiume o nello stagno, con l’espressa intenzione di assicurare in tal modo la pioggia, così che i prati restino verdi l’estate (FRAZER 1990: 157) In Inghilterra l’esempio più noto di queste maschere vestite di foglie è il Jack-in-the-Green (Gianni-nel-Verde), uno spazzacamino che va girando dentro una struttura piramidale di vimini coperta d’edera e d’agrifoglio e sormontata da una corona di fiori e di nastri. Così attrezzato, il 1° maggio, danza alla testa di una banda di spazzacamini che raccolgono i soldi (FRAZER 1990: 159) Processioni e gare di abilità in occasione del Maggio vengono celebrate anche a cavallo: In u villaggio vicino a Salzwedel, il giorno di Pentecoste, s’in alza un maggio, che serve di meta ai ragazzi per delle gare di corsa; chi arriva prima è re; gli si mette al collo una ghirlanda di fiori e in mano una frasca di maggio con cui, mentre la processione si muove, spazza via la rugiada (FRAZER 1990: 160) Nel villaggio di Ellgoth in Slesia si osserva una cerimonia detta la «corsa del re». In mezzo a un prato s’innalza un palo con un panno legatovi sopra e i giovani vi corrono a cavallo, cercando di strappar via il panno mentre a galoppo passano vicino. Chi riesce a prenderlo e a gettarlo nel vicino Oder per il paese è terminato, e la pagliara con i suoi accompagnatori è tornata sulla piazza principale, di- nanzi alla abitazione del parroco, il portatore se ne sveste: la croce viene staccata e viene portata in omaggio al sindaco, mentre il cono di erbe viene deposto nell’orto del prete. E’ terminata così la prima parte del giro, ma inizia subito la seconda: il cantore ed il suonatore, assieme al portatore che ora è libero dal peso del cono di rami, cominciano, cantando la questua [...] Il giro di questua non si limita al paese, ma si estende a tutto l’agro; anzi, oggi che gli esecutori della “pagliara” sono ridotti soltanto a tre, un giro di questua preliminare in talune contrade del tenimento del comune è stato già compiuto il 29 di aprile (il 30 si provvede alla costruzione della pagliara ); un tempo, quando la “compagnia” era molto più numerosa, il territorio veniva diviso in zone, e la compagnia si divideva in piccoli gruppi. Ma neppure allora, ai tempi d’oro della pagliara, il cono di erbe usciva mai fuori dal centro abitato. I doni raccolti, che sono denaro e cibarie, vengono divisi tra i tre componenti in parti uguali (CIRESE 1991: 50-55) vien proclamato re. Qui il palo è evidentemente un sostituto del maggio (FRAZER 1990: 160) A Grossvargula (Turingia), nel Settecento, si usava a Pentecoste di portare in processione un re dell’erba. Questi veniva chiuso in una piramide di rami di pioppo, il cui vertice era ornato con una corona reale di rami e fiori. Andava a cavallo con la piramide di rami addosso, in modo che la base strusciasse per terra, con un’apertura soltanto per la faccia. Circondato da una cavalcata di giovani andava in processione, al municipio, alla parrocchia, ecc.… dove facevano tutti una bevuta di birra. Poi sotto i sette tigli della vicina Sommerberg il re dell’erba veniva spogliato della sua gabbia di verdura; la corona veniva data al sindaco e i rami venivano piantati nei campi di lino per farlo crescere alto. In quest’ultimo tratto appare evidente l’influenza fertilizzatrice attribuita al rappresentante dello spirito degli alberi (FRAZER 1990: 161) Scrive Mannhardt: Queste processioni questuanti, di porta in porta, con alberi e rami di maggio (portando il maggio o l'estate) pare avessero originariamente un significato assai serio e per così dire sacramentale; il popolo credeva realmente che il dio della vegetazione fosse presente e invisibile nel ramo, e che la processione lo portasse ad ogni casa per elargire i suoi doni. I nomi di «maggio, «padre maggio», «signora del maggio», «regina del maggio», con cui è spesso chiamato lo spirito antropomorfico della vegetazione, mostrano che l'idea di questo spirito si confonde con la personificazione della stagione in cui i poteri si manifestano con più efficacia I.5 Feste Cicliche e Feste Calendariali: Il Maggio e il Carnevale Riferendoci sempre al complesso cerimoniale del Maggio, un altro autore che studia questo particolare ciclo del rinnovamento vegetale è Arnold Vann Gennep, l’antropologo Francese, nel suo testo “ Manuel d Folklore Français contemporain, les cérémonies périodiques cycliques t saisonnièr s. Cycle de May- la saint Jean” (1946), ha classificato le feste tradizionali che vengono celebrate nel corso dell’anno in Feste cicliche e Feste calendariali. Queste Feste, prettamente di carattere agrario, risultano pressoché simili per molti popoli, nonostante siano presenti delle varietà di rappresentazione dovute al clima, all’ambiente e al luogo nel quale si manifestano. Le cerimonie del Maggio , appartengono secondo Van Gennep alla classificazione delle Feste cicliche, poiché vengono celebrate in determinati cicli stagionali, in precisi periodi legati ai lavori agricoli e/o periodi di criticità. Il Ciclo di Maggio è anticipato dal Ciclo di Carnevale-Quaresima e seguito dal Ciclo del Solstizio d’Estate-San Giovanni. Le Cicle cérémoniel de M i est constitué: 1° par des jours calendairement fixes, le 1er, le 3 et le premier dimanche du mois; 2° par des jours à date variable, en dépendance du comput de Pâques: l’Ascension quarante jours
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