Sa Pippia de Maju

- 17  - -  16  - non restando arginate all’interno di un gruppo comunitario ristretto e autoctono, ha subìto aggiustamenti e rifunzionalizzazioni. È raro infatti trovare oristanesi che vivano in questo contesto da generazioni e i pochi presenti, hanno un’età (nella maggior parte dei casi) relativamente giovane. In questo contesto comunitario, gli anziani che potevano fornire una memoria storica di un certo rilievo sono stati individuati in numero scarso. - Oggi la comunità è condizionata dalla letteratura sulla Sartiglia divulgata a partire dagli anni ‘50 del 1900. Si tratta per lo più di ricerche strutturate in modo abbastanza soggettivo da parte dell’autore: mancano infatti documenti che riportino le dirette testimonianze degli informatori locali. Questo, ha condizionato la conoscenza degli stessi attori sociali che la Sartiglia la agiscono, in quanto trovano in queste teorie, risposte e significati a quelle domande che da sempre si sono posti. Tale situazione, in diversi casi, ha influenzato il racconto da parte degli informatori, questi infatti in precisi spazi dell’intervista, riportavano le informazioni lette in articoli o testi, affermandolo apertamente. Il non aver acquisito naturalmente specifiche informazioni da parte degli anziani attraverso il naturale processo di trasmissione che fonda le peculiari realtà culturali, ha reso quindi l’indagine difficoltosa. Per poter comprendere pienamente il contesto nel quale si inscrive l’inchiesta sul campo è necessario inquadrare sinteticamente alcuni elementi: 7.  Cornice Storica OristanoèuncomunedellaSardegnacentro-occidentale,sitonellapartesettentrionale del Campidano, nella regione chiamata Campidano di Oristano. La città di origine bizantina sviluppa un notevole apparato culturale durante il Medioevo. Il territorio della Sardegna intorno all’anno Mille, è ripartito in quattro regni chiamati Giudicati, nello specifico quelli di: Cagliari, Arborea, Torres e Gallura, ciascuno retto da un Giudice. Il villaggio bizantino di Aristanis, diviene in questo periodo centro particolarmente importante poiché eletto capoluogo del Giudicato d’Arborea. Realtà istituzionale duratura, resiste con tenacia fino al 1420, alla conquista del Regno di Sardegna per mano della potenza Catalano-Aragonese iniziata nel 1323 e che mette fine alla giurisdizione dei Giudicati Sardi. Oristano diviene in quei secoli una città importante per ricchezza e cultura, come si evince da numerosi documenti e dalle stesse opere architettoniche; proprio per questo il Giudice Mariano II d’Arborea nel Duecento decide di fortificare la città con una cinta muraria delimitata da Torri a protezione del capoluogo Arborense. Nella seconda metà del Trecento la città vive un momento di splendore politico- culturale senza precedenti: i sovrani Mariano IV e sua figlia Eleonora d’Arborea, (rilevante figura della storia oristanese, è l’ultima Giudicessa del Regno) promulgano la Carta de Logu (1392), importantissimo codice di leggi che regola la giustizia nel Giudicato d’Arborea. Un codice legislativo che diviene di fondamentale importanza, tanto che, successivamente alla definitiva conquista dei catalano-aragonesi, viene estesa dal Giudicato d’Arborea a tutto il Regno di Sardegna, permanendo durante il periodo della dominazione spagnola e in parte di quella sabauda, fino al 1827, anno in cui viene promulgato il Codice di Leggi civili e Criminali emanato da Carlo Felice. Nel Quattrocento con la conquista catalana, parte dei territori del Giudicato d’Arborea costituiscono il Marchesato di Oristano, titolo e territorio che nel 1478 sono acquisiti dal Re di Spagna. In questo stesso periodo Oristano diventa Città Regia ricevendo privilegi e diritti particolarmente importanti. Le città Regie del Regno di Sardegna di età spagnola (Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero, Iglesias, Castelsardo, Bosa) godevano di prerogative speciali e tra queste vi era la possibilità di istituire i Gremi. È proprio alla Oristano di età spagnola che si riferiscono i più antichi documenti della Sartiglia 3 . 8.  La Sartiglia di Oristano La Sartiglia è una Giostra Equestre celebrata a Oristano l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. In tutta l’Europa medievale per allietare il pubblico spettatore delle grandi Città, venivano organizzati giochi di abilità a cavallo di tipo militaresco. Anche la Sartiglia di Oristano, che nasce come corsa all’anello, presumibilmente circa cinque secoli fa, si inscrive in questa tipologia di spettacolo offerto al pubblico in determinate occasioni festive: prese di possesso di cariche, matrimoni e nascite reali, visite di importanti personalità ecc. Secondo lo stato attuale delle ricerche, la testimonianza più antica relativa alla Giostra è del 1547. Un documento ritrovato in un registro di consiglieria, conservato nell’Archivio Storico del Comune di Oristano, riporta di una “sortilla” che celebrava in quell’occasione un trionfo dell’Imperatore Carlo V. Successivi documenti, del XVI e del XVII secolo, attestano l’organizzazione dell’evento equestre da parte dell’autorità cittadina con l’acquisto delle lance e dei premi da destinare ai partecipanti alla Giostra. Questi importanti documenti, fanno presupporre che in età spagnola, la corsa fosse organizzata e praticata dalle autorità cittadine e solo successivamente affidata ai Gremi, che con la propria tradizione l’hanno perpetuata fino ai nostri giorni. Ancora oggi sono numerose le giostre e i tornei equestri organizzati nelle grandi città d’Italia e d’Europa, si pensi per esempio alla Quintana di Foligno, la Corsa del Saracino di Arezzo in Italia, all’Ensortilla di Minorca, o all’Alka di Sinji in Croazia 4 . 9.  I Gremi In epoca spagnola, le città Regie della Sardegna godevano di speciali privilegi, tra i quali quelli di istituire i Gremi, sodalizi posti sotto la protezione di un Santo Patrono che riunivano in corporazioni religiose soci praticanti lo stesso mestiere. L’operato dei Gremi veniva regolamentato da uno specifico statuto, che disciplinava 3 Fondazione sa Sartiglia www.sartiglia.info 20/09/2017 4 Fondazione Sa Sartiglia “Sartiglia, emozione senza tempo” 2016

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