Sa Pippia de Maju

- 13  - -  12  - INTRODUZIONE Questo lavoro è l’esito di uno studio maturato nell’ambito di un progetto di tirocinio post-lauream stipulato tra l’Università degli Studi di Sassari e la Fondazione sa Sartiglia Onlus, svolto in un periodo che abbraccia la fine del 2013 e parte del 2014. Non potendosi risolvere in questo limitato periodo di tempo, l’indagine è proseguita con molteplici approfondimenti fino al 2019 tramite la libera ricerca e la collaborazione della Fondazione stessa. Dal 2013 al 2017 è stata realizzata la ricerca sul campo , che ha consentito di ottenere rilevanti informazioni che vengono proposte al lettore attraverso un’ etnografia . Lo studio tratta di un emblema della Sartiglia , storica Giostra cavalleresca celebrata a Oristano. La scelta dell’argomento è stata dettata dall’interesse verso un elemento cerimoniale di non facile interpretazione, che per sua natura si inserisce nel conte- sto della rigenerazione vegetale. Una prima fase dell’inchiesta ha previsto l'analisi dei dati relativi alla Giostra e alla documentazione esistente, successivamente è stata intrapresa un'attiva ricerca mirata a individuare importanti testimonianze attraverso lo strumento dell’ intervista non strutturata . Durante il Carnevale 2014, 2015, 2016, 2017, l’osservazione partecipante ha reso una pluralità di informazioni indispensabili per l’indagine. Nel corso di questi anni infatti, stando a stretto contatto con gli attori sociali della Sartiglia , si è costruito un particolare rapporto di interazione che ha consentito di comprendere la comunità sociale che agisce questa tradizione e soprattutto i comportamenti e i gesti operati in specifici momenti cerimoniali. Necessaria la partecipazione alle attività del Gremio dei Contadini e del Gremio dei Falegnami di Oristano che si perpetuano ogni anno in occasione della Sartiglia , per poter analizzare e comprendere meglio il contesto culturale nel quale si inscrive il simbolo trattato. Medesima attenzione è stata rivolta alle altre pratiche che i Sodalizi celebrano durante il corso dell’anno, organizzate in un ricco calendario cerimoniale, riuscendo così ad avere un quadro più completo sull’attività degli attori sociali. Prassi fondamentale sia per comprendere una realtà comunitaria alla quale chi scrive non appartiene, sia per favorire l’interazione con informatori “chiave”, indispensabile per indagare una realtà, quella Oristanese della Sartiglia , complessa da analizzare in quanto vissuta attraverso equilibri interni particolari. Per questa ragione, è risultato importante inserirsi con costanza e cautela. In corso d’opera, è stato necessario osservare ripetutamente alcune fasi della Festa, per comprenderne a pieno le dinamiche e la reiterazione. Costante dell’indagine la possibilità di intervistare nuovi informatori durante l’intero periodo di raccolta dei dati, che si è protratto fino al 2019: questo ha consentito di verificare le informazioni ottenute in precedenza, acquisire nuovi dettagli talvolta illuminanti, di saggiare la prassi attuale e comprenderne quella passata. Sartiglia 1961. Il Componidori del Gremio dei Falegnami, Angelo Fiori, in corteo, effettua la benedizione con sa Pippia de Maju

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