Sa Pippia de Maju

- 103  - -  102  - Componidori, le tagli a giro con le mammole, dev’essere quasi perfetta col giro delle mammole. […] Poi una volta che abbiamo fatto appunto le “due palle” esatte, chiudiamo il tutto con la fettuccia verde, questo è il punto in cui io ogni anno...mi faccio un bagno di sudore, devi tirare perché deve essere bella tesa, ci deve essere uno che tiene diciamo con la sedia al contrario Michele e io che giro fino ad arrivare da una parte all’altra quindi questa è una delle parti più dure perché devi tirare...Però quando finisce e sa Priorissa viene per cucire l’ultimo giro di nastro verde, che poi è la Priorissa o la vice Priorissa che cuciscono il nastro verde allora li è finita e sono tipo due ore e mezza di lavoro e non manca assolutamente dopo ogni dieci mammole la vernaccina o il bicchiere di birra, dipende da come è iniziata la giornata...se hai iniziato a birra o se hai iniziato vernaccia durante la serata. Quella non manca mai! Diciamo: «no! Se non c’è la birra...» [non continuiamo ndr] allora subito che si muovono «dai finitela! ahahah!» E poi la cosa bella è alla fine quando dai a s’Oberaiu sa Pippia de Maju, e ti risponde «attrus annus» insomma di preparazione di Pippia de Maju anche quella è fatta! I Componidoris son sorridenti, ogni anno diversi... una cosa che rivedrei è di essere più intima molto molto più intima [l’informatore si riferisce alla cerimonia della preparazione de sa Pippia de Maju ndr] mi capita di vedere anche certi cavalieri, loro se la devono vedere saPippiadeMaju la vedono se vengono invitati fare suComponidori, non devono vederla altre volte, anche per loro è un’emozione unica, per la prima volta vado a vedere “la mia Pippia de Maju!”...Poi certo ci sono quelli che magari non saranno mai scelti, però penso che sia così ecco. […] Tutto quello che tu vedi, può esserci qualche modo di farlo, leggermente diverso da come la fanno loro, ma qualche piccola cosa, noi facendola ci siamo accorti che era più sicura perché comunque deve affrontare una manifestazione sai, un colpo...però questa cosa qui si ce l’hanno tramandata loro, anche perché Gianni Sabattini faceva il fioraio, quindi lui per queste cose...: «è sempre meglio mettere questo che rimane più ferma». [Per quanto riguarda l’ultima fase che prevede l’allontanamento dei costruttori dagli occhi indiscreti del pubblico l’informatore riferisce ndr]: m non c’è niente di… chissà cosa, però è s mpre meglio non farlo vedere Il Sig. Alfonso Fenu (1932) fa parte del Gremio dei Falegnami dal 1959, ha confezionato sa Pippia de Maju per circa 20 anni, testimonia: “Mi sedevo lì in cortile e la facevo, la mattina, diceva il presidente: «Alfonso prepara la Pippia de Maju» fresca fresca, andavo in campagna portavo la pervinca, e poi le mammolette ce le portavano, molte volte siamo andati anche noi, c’era questo “Fratelli Mele” si occupava di apicoltura e aveva [...] delle cassette e metteva delle mammolette, oppure c’erano le famiglie che le davano «guarda che ho preparato le mammolette!». [l’informatore alla domanda «nel confezionamento metteva anche l’edera?» risponde:] io mai, sono immaginazioni, non lo so, io mi ricordo solo con la pervinca le mammolette, basta [...] era 40, 50 cm di lunghezza, anche la grossezza, senza essere grossa grossa perché la doveva impugnare tutta la sera, [...] proprio all’antica, mettevo le mammolette inserite lì dentro [nel fascio di rami di pervinca ndr] , poi con lo spago si legava tutto a giro de sa Pippia de Maju, stretta proprio! perché diventava un pezzo di legno praticamente [alla domanda «come metteva le mammole? Faceva tanti mazzetti oppure no?» l’informatore risponde] : no no mettevo tutto insieme poi con un nastro verde la finitura, era bella pulita [...] [alla domanda «a lei chi ha insegnato a farla?» l’informatore risponde: ndr] per conto mio [...] io la mattinami sedevo qui, [l’informatore indica dei gradini nel suo cortile ndr] di pervinca ne portavo un bel mazzo e la facevo qui, niente di speciale! [...] la portavo io stesso a casa del Preside te [...] dopo finita [La Sartiglia ndr] si dava al Capocorsa [...] delle volte rimaneva, delle volte era tutta sciupata [...] era più semplice [la costruzione de sa Pippia de Maju ndr] una cosa familiare proprio, adesso fanno una cerimonia [ alla domanda: «si metteva anche qualche foglia delle mammole?» L’informatore risponde:] Si si, io mi ricordo le mettevo, il verde proprio [spiegando che le metteva intorno alle mammole al posto dell’edera che viene utilizzata oggigiorno ndr] [alla domanda «lei la cuciva per chiuderla?» L’informatore risponde:] no no, sempre con lo spago, la fettuccia verde si metteva quello si [...] la mattina mi ettevo, un’oretta ed era fatta Il Sig. Umberto Atzei (1951) dal 1997 solitamente, a parte qualche eccezione, si occupa del confezionamento de sa Pippia de Maju per il Gremio dei Falegnami , fornisce un’accurata descrizione della pratica di confezionamento che viene eseguita oggi: “La prima cosa da fare è procurarsi il materiale, il materiale consiste nel manicodello...scettro, chiamiamolo...che è fatto con rametti di pervinca, sene usano circa una ventina di rametti di pervinca, le misure anche [...] io faccio questo movimento qua per prendere le misure [l’informatore chiudendo le mani a pugno mima il gesto ndr] quattro pugni, diciamo la larghezza della mano che corrispondono a circa 35 cm anche di meno 33 saranno. La prima cosa è quella, devi fare un mazzetto di questi rametti, io li lego con degli elastici in modo che quando la devo confezionare si allarghino nelle punte alle estremità, perché gli devo inserire tra un rametto e l’altro i mazzettini che poi spiegherò di che cosa; questa è la prima cosa, poi c’è la raccolta delle mammole che per quella ci vuole tanta pazienza, ci vuole tutta una mattinata almeno tre, quattro persone, io di solito ne raccolgo circa duemila perché si devono confezionare dei mazzettini da dieci mammolette e questi vanno legati con del materiale che usano i fioristi si chiama “stem tex” , ho detto duemila perché anche se non li usiamo duemila perché facciamo una cernita di queste, scegliamo le migliori naturalmente perché venga più bello possibile. Questo si fa tutto la mattina, alla sera verso le sei si porta tutto il materiale e poi ci riuniamo dieci, quindici persone che ci aiutano a fare questi mazzettini, mazzettini di mammolette...e allora il costruttore de sa

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