Sa Pippia de Maju

- 99  - -  98  - Per quanto riguarda il Gremio dei Contadini oggi sa Pippia de Maju viene costruita da Michele Pinna e Gianni Dessì. Michele Pinna, cresciuto nel Gremio e oggi Gremiante, testimonia: “Con Gianni Dessì usciamo dalla mattina presto il sabato, […] e andiamo a raccogliere la pervinca; la pervinca viene raccolta qui nelle zone di Donigala, diciamo dove la troviamo meglio, poi andiamo a raccogliere l’edera, che sarebbe poi quella che contiene la coppa di mammole. […] Le mammole vengono raccolte o dalle donne del Gremio o offerte da gente che ne ha in cortile o in giardino e ha piacere di offrirle, non ci mancano comunque […] mi sembra che usiamo circa 2000 mammole anche 3000 dipende dalla grandezza della mammola, vengono fatte in mazzetti da 8-10 dalle donne del Gremio, poi non facciamo altro che arrivare al Gremio o a casa del Presidente, tagliare i gambi delle pervinche più dritti possibili, non molto duri, per circa un 30 cm di manico, viene legato il manico con del filo da vela e poi cominciamo la costruzione. La costruzione avviene che le donne ci preparano i mazzetti delle mammole e noi li dobbiamo incastrare con cura all’interno, ogni tanto quando non ce la fai più con la mano la devi legare e fino a comporla, mettiamo il nastro, la fettuccia verde e poi viene cucita da sa Priorissa. [Al termine dell’assemblaggio i due costruttori si allontanano dal pubblico ndr] usciamo fuori, [è un gesto ndr] che dobbiamo fare, ci hanno insegnato così e continuiamo a fare così, [da chi lo avete appreso? ndr] Gianni, Giuseppe, mio padre...allora, quell che andiamo a fare praticamente, il 90% del Gremio non lo sa, lo sa solo chi la fa [ sa Pippia de Maju ndr] lo devi dire solo a chi tramandi [questa pratica da chi era stata tramandata a Gianni, Giuseppe e tuo padre? ndr] dagli anziani e dalle donne. […] La cerimonialità è cambiatissima, nel senso che iciamo che fino ai primi anni ‘80 sa Pippia de Maju veniva fatta forse in 10 minuti, era un legare due mazzi e finiva lì, poi c’è stata questa cerimonialità che l’hanno introdotta molto Gianni e Giuseppe, anche modificata da noi, perché prima si faceva a casa del Presidente e non c’era nessuno c’era solo parte del Gremio, neanche tutto il Gremio, molte volte solo la Giunta, ma neanche su Componidori veniva eh, assolutamente non gli si dava in mano a su Componidori, si dava in mano il giorno dopo, veniva fatta strettamente a casa, quante volte l’hanno fatta qui! anche se non era Presidente mio padre? Venivano e se la facevano Giuseppe Vacca e Sabattini, arrostivano due cose al fuoco e la facevano, sono dei bellissimi ricordi. Noi vorremo tornare a farla a casa del Presidente, però vedi, c’è una marea di gente che la vuole vedere è anche brutto chiudersi su sé stessi perché comunque c’è un evolversi, c’è un’ attenzione mediatica, oggi c’è un attenzione paurosa per questa cosa qua; a me piacerebbe farlo più intimamente, però è anche vero che comunque sia è anche bello che si conoscano queste cose, perché se vuoi pubblicizzare la Sartiglia, vuoi farla conoscere, devi far conoscere anche questi aspetti perché comunque sia uno che viene a vedere la Sartiglia all’una e se ne va alle sei, dice: «si, bella i significati però quali sono?» Non viene capita, perché comunque durante la manifestazione non viene spiegato perché non ci sarebbe nemmeno il tempo di farlo, devi farla capire anche dietro le quinte” Gianni Dessì, Gremiante, racconta: “Io amavo il Gremio dei Contadini, io ho fatto il tamburino da piccolo, dall’88 ho iniziato a fare il tamburino, però questa visione del Gremio, forse perché anche Giuseppe Vacca che è mio zio è stato nel Gremio, e capitava vedendo la Sartiglia di vedere a casa sua durante le bandiere [il passaggio della Bandiera del Gremio di san Giovanni, da s’Oberaiu uscente a quello entrante che inizierà da quel momento il suo nuovo mandato, celebrato il 25 Giugno ndr] dov’er invitato da piccolo o durante un compleann diversi componenti del Gremio, che erano quelle persone che vedevi sfil re in Cattedrale, vederteli li...anche se io non li conoscevo..dicevo: «nooo! Sono loro!» era una magia, per me il Gremio, San Giovanni è una magia...per chi è dentro crea sempre delle emozioni non indifferenti. E adesso che sono dentro posso dire che mi piace più il Gremio, non della Sartiglia, però ci sono cose che vanno oltre la Sartiglia che è il Gremio in sé, piano piano quando ci sei dentro ti accorgi che è bello ed è proprio stato un onore essere entrato. Com’è successo? A Oristano, non essendoci più contadini, qualcuno è andato via per vari motivi, il Gremio stava cercando qualcuno che anche se non fosse contadino avesse qualcosa innanzitutto inerente all’agricoltura o comunque qualcuno che amasse il Gremio, non la Sartiglia, il Gremio. A mia insaputa un anno esattamente nel 2012 venne C.S. a invitarmi, premetto che io avevo già finito di suonare il tamburo e davo sempre una mano, oltre a fare sa Pippia de Maju che dal 2004/2005 davo una mano, facevo s’Oberaieddu 84 , come ha fatto Michele come hanno fatto i vecchi; il Gremio ha sempre bisogno di persone che gli danno una mano per tutte le feste, per tutto quello che c’è da fare. [Alla domanda: «Tu e Michele quando avete iniziato a preparare sa Pippia de Maju ?» l’informatore risponde:] nel 2004/2005, però facevamo sempre is Oberaieddus, com’era prima, […] bbiamo sempre bazzic to all’interno del Gremio quindi visto cosa si fa in quel momento, cosa si fa in quell’altro momento, come ci si comporta anche 84 Is Oberaieddus ( Trad. Lett. : Piccoli operai) figura documentata negli archivi del Gremio dei Contadini, erano aiutanti de is Oberaius. Intervista a G.V. Del 1/02/2017 “Sono una figura fondamentale del Gremio, il Gremio e la Sartiglia fun- zionano se hai is Oberaieddus [...] se un Presidente ha la fortuna di circondarsi di Oberaieddus capaci fa sicuramente una bella figura, riesce a fare un sacco di cose, se non ci sono Oberaieddus, se ha amici che lo aiutano, non funziona, perché gli amici, che sono disposti ad aiutare non conoscono le tradizio- ni, quindi fanno delle cavolate paurose, is Oberaieddus è gente che fa parte del Gremio, che aiuta il Gre- mio che quasi ci nasce o comunque è tanti anni che ruota intorno al Gremio e quindi le cose le conosce, [c’è un’età precisa per essere Oberaieddu? Ndr] no no ci sono Oberaieddus di 60 anni, Oberaieddu non significa che sei piccolo, significa che purtroppo non puoi far parte del Gremio perché magari non sei sposato o non sei di Oristano o non sei agricoltore, non hai quelle caratteristiche per cui non fai parte del Gremio, però siccome sei simpatizzante e ti fa piacere far parte di questa cosa, mi dai la tua dispo- nibilità per fare le cose. [...] ti porto il mio esempio, credo di essere stato un mediocre Presidente ma tutto lo devo al fatto che avevo alle spalle tanti Oberaieddus, perché comunque anche is Oberaieddus vanno gestiti, cioè non li puoi cercare per lavorare e poi quando si tratta di cogliere i frutti non li cer- chi io invece credo di averli sempre tenuti da conto e quindi ho avuto la fortuna d’avere tante persone pronte ad aiutarmi”.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=