Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

81 glio 1722 si celebrano i festeggiamenti per il matrimonio del principe ereditario Carlo Emanuele con Anna Cristina Luisa del Palatinato. 71 In tre giorni consecutivi si cele- brano riti religiosi come il canto del Te Deum e la solenne processione, e riti civili con musiche e balli nella piazza del palazzo di città [ Fig.58 ]. Inoltre si organizzano gio- chi equestri con la partecipazione diretta dei gremi cittadini che si cimentano in ordinate mascherate a cavallo, corse alla stella, alle al- cançias , e sfarzose sfilate concluse con rin- freschi di dolci e bevande. Si mantengono anche con il nuovo regime, i giochi e le feste svolte in città nei due secoli precedenti, e si continueranno a svolgere dalla seconda metà del Settecento sino ad oggi con una evoluzione che si chiama “ Sartiglia ”: un magnifico insieme di colori, fede e tradizio- ne equestre che si perpetua ogni anno nell’ultima Domenica e Martedì di Carnevale [ Fig.59 ]. Per quanto concerne il sistema difensi- vo, il governo sabaudo tralascia completa- mente il circuito murario, ormai ritenuto obsoleto e costoso. La Porta Ponti, Porta a Mari e Portixedda vengono utilizzate per funzioni di dogana e controllo, i loro porto- ni lignei vengono chiusi nelle ore notturne per una questione di sicurezza puramente simbolica, dato che i varchi sono talmente numerosi che si può accedere alla città da qualsiasi lato. La torre di San Filippo e il ca- stello ormai ridotto alle sole mura perime- trali costituiscono la struttura carceraria, mentre l’antica reggia giudicale si è trasfor- 71 Cfr. Urgu I., La Sartiglia nei documenti dell’Archivio Storico di Oristano , in Sorticularia, num.1, dicembre 2010, a cura di J. Armanguè y Herrero, supplemento del Bollettino dell’Archivio Storico del Comune di Oristano, num.5, dicembre 2010, Grafica del Parteolla, Dolianova 2010. 72 Cfr. Ceccuti C., Ortu L., Gabriele N., Patria, Nazione e Stato tra unità e federalismo. Mazzini, Cattaneo e Tuveri , CUEC, Cagliari 2007, p.145. 73 Cfr. ASCO, Sezione Antica, Corrispondenza Viceregia , fasc. n. 641, c.139r.; Publici Stromenti , fasc. n.1318. 74 Cfr. ivi, Sezione Antica, Corrispondenza Viceregia , fasc.640, c.61r. mata nel quartiere ovvero una caserma per le truppe di stanza o per quelle che transita- no in alcuni periodi dell’anno. Le scelte del- la politica sabauda si traducono in progetti e atti che tendono verso il potenziamento delle rendite per le casse regie. Pertanto si favorisce la nascita di un catasto territoriale per le imposte, la costruzione di opere pub- bliche quali ponti e strade che facilitano col- legamenti e commerci, l’introduzione di nuovi tipi di coltivazione che possano dare migliori risultati nella produzione. Anche se tali miglioramenti devono essere contin- gentati, come afferma lo stesso ministro Giovanni Battista Lorenzo Bogino che con- siglia al sovrano Carlo Emanuele III di “ non abbellire soverchiamente la sposa perché altri non se ne invaghissero ”, ovvero qualche altra potenza straniera non cerchi di impadronir- sene. 72 In quest’ottica possiamo inquadrare la ricognizione effettuata nel 1780 dall’ar- chitetto Viana per il prosciugamento della palude di Cea Cuccu , che verrà poi iniziato gradatamente tra il 1787 e il 1804. 73 L’esame delle strutture al Pontimannu da parte del Maina nel 1791, evolverà nell’abbattimento dell’antico ponte medievale ormai fatiscen- te, per la costruzione di un nuovo ponte. E’ curioso il progetto ideato nel 1782 per l’ele- vazione di una scogliera di pietra davanti alla Porta Ponti , per impedire alle acque del Tirso di invadere la città durante gli strari- pamenti invernali. 74 Opere pubbliche rite- nute necessarie per le quali sono giustifica- bili le spese di realizzazione, mentre per le strutture murarie si effettuano solamente

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