Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

56 residenze di Castelgenovese e Genova in seguito al matrimonio con Brancaleone Doria, può far valere più efficacemente le sue ragioni in nome del figlio minorenne Federico. Infatti come apprendiamo da una sua lettera redatta il 17 giugno 1383 all’indirizzo di Pietro IV, si precipita ad Oristano e riprende il controllo su tutti i territori arborensi dopo averli sottomessi nuovamente alla sua volontà. Il 24 giugno Brancaleone Doria, tro- vandosi presso la corte di Barcellona alcu- ni mesi prima della congiura, viene nomi- nato conte di Monteleone e barone di Marmilla da Pietro IV, il quale poche setti- mane più tardi invia il proprio compiaci- mento a Eleonora per aver ripreso il con- trollo del territorio arborense, ma solo in nome della Corona d’Aragona. Nonostante le affermazioni della missi- va, la Juighissa Eleonora non si muove in un clima politico sereno a causa delle fazio- ni che propugnano il proseguimento della guerra, infatti nei primi giorni di settem- bre del 1384 si riaccendono i fuochi della ribellione arborense. Brancaleone viene ri- portato in Sardegna e rinchiuso nella torre di San Pancrazio quale strumento di pres- sione per intavolare delle trattative, che in effetti principiano nel 1385 e si prolunga- no per ben tre anni sino al trattato di pace del gennaio 1388. La Giudicessa Eleonora, diventata reg- gente in nome del secondogenito Mariano V a causa della morte di Federico nel 1387, si dedica alla redazione di quella magnifica raccolta di leggi in lingua sarda conosciuta come Carta de Logu. 44 Come riportato nel proemio, essendo ormai passati sedici anni senza aggiornamenti, il codice legislativo del Giudicato d’Arborea necessita di una 44 Cfr. ISTAR, La Carta de Logu dell’Arborea , a cura di G. Lupinu, S’Alvure, Oristano 2010. rielaborazione per adeguarlo al cambia- mento dei tempi, esprimendo così un con- cetto di una modernità assoluta se parago- nato ai coevi codici normativi. La serenità che da esso traspare fa supporre che la pro- mulgazione sia avvenuta tra il 1390 ed il 1392, perché con la liberazione di Brancaleone le ostilità riprendono imme- diatamente per la riconquista dei territori ceduti con il trattato di pace sopraindicato. Ormai Mariano V ha assunto il titolo di Giudice d’Arborea, pertanto Eleonora si eclissa lentamente dalla scena politica senza lasciare altri provvedimenti, sino alla sua scomparsa avvenuta verosimil- mente a causa di un’epidemia di peste nel 1402. La guerra divampa aspramente, tra il 1392 ed il 1405 buona parte dei territori sardi si trovano sotto il controllo di Brancaleone che detiene il potere effettivo ed alterna operazioni belliche a trattative di pace. Nel 1406 viene portato l’assedio alla città di Cagliari e, per l’ennesima vol- ta, quando si è vicini ad estinguere il pote- re della Corona d’Aragona sulla Sardegna, il Giudice Mariano V muore nel 1407 “probabilmente avvelenato” dal padre che oramai vuole riconosciuto il suo do- minio sull’isola. Ma la Corona de Logu non è dello stesso avviso e nomina quale successore il nipote di Beatrice d’Arborea, Guglielmo III Visconte di Narbona; ma trovandosi egli stesso in Francia viene no- minato quale momentaneo reggente del Giudicato Leonardo Cubello, podestà di Oristano e parente più prossimo alla fa- miglia Serra-Bas. Guglielmo III sbarca in Sardegna nel 1408 preceduto dalla fama di valente uomo d’arme distintosi nella guerra contro

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