Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano
54 Mariano IV si appresta a preparare le difese civitatem Arestanni et alia loca et fortali- tia sua . Così tramandano alcune testimo- nianze trascritte nei Procesos contra los Arborea , che vedono il Giudice impegnato nel munire la città di viveri, armi e opere di difesa apprestate senza limiti o interruzio- ni. Tra queste viene segnalata l’elevazione di un reepics , ovvero un rivellino, 40 nella parte interna della porta civica che guar- da a Sud: evidentemente il Giudice stima 40 Il rivellino è un elemento supplementare eretto a difesa dell’ingresso di una fortificazione per proteggerlo dal tiro dei proiettili, favorire eventuali sortite dei difensori contro gli assedianti, od opporre una ulteriore resistenza nel caso che l’avversario riesca a sfondare la porta d’ingresso. 41 Cfr. Zurita y Castro J., Anales de la Corona de Aragòn , a cura di A. Canelles Lopez, Istitucion Fernando el Catolico, 2003, Lib. X, cap.XX. la Porta a Mari come un punto partico- larmente delicato che necessita di un irro- bustimento delle strutture interne. In ugual modo munisce le fortificazioni presenti nei suoi domini, infatti per lo strategico castello di Bosa ordina l’allesti- mento di trabucchi, mantelletti et alia apparamenta. Evidentemente il sovrano conosce bene l’arte della guerra che si combatte ai suoi tempi e, come già analiz- zato precedentemente, ottiene uno stre- pitoso successo annientando l’armata dei fratelli De Luna nel giugno 1368. La fortuna favorisce ulteriormente le armi arborensi che conquistano dopo un breve assedio la città di Sassari nel 1369, riducendo così la presenza catalano-arago- nese in Sardegna alle sole città di Cagliari e Alghero. La situazione favorevole venutasi a creare, induce Mariano IV a condurre nuove trattative per ottenere dal Pontefice l’investitura del Regnum Sardiniae, dopo averne privato Pietro IV d’Aragona che da molto tempo non paga il censo feudale do- vuto alla Santa Sede. Ma proprio nel momento in cui Mariano IV si trova all’apice del suo potere e sta per raggiungere uno straordinario ri- sultato, viene a mancare in un giorno im- precisato di maggio del 1375 a causa di una epidemia di peste. Gli succede il figlio mag- giore Ugone III che prosegue con determi- nazione la guerra contro l’Aragona, senza concedere tregua o quartiere ad un nemico ormai consolidato. Le stesse fonti iberiche lo ritraggono dall’aspetto fiero e dalla bar- bara naturaleza che incute un’ancestrale paura nell’animo degli avversari. 41 Figura 38. San Gavino Monreale (SU), chiesa di San Gavino martire, peduccio con Ugone III d’Arborea e Benedetta
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