Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

38 Figura 26. Oristano, foto storica castello San Filippo in rovina completato nel 1293 e comprende l’impo- nente torre di San Filippo, simile per fog- gia e dimensioni a quella di San Cristoforo, che si innalza a dominare l’intera zona. Al suo fianco sorge un edificio a pianta rettan- golare indicato come castrum regium ov- vero un castello, e si completa con una por- ta di accesso pubblico detta Porta aMari. 27 Il baluardo di San Filippo protegge il cuore pulsante della vita politica, economi- ca e religiosa del Giudicato d’Arborea: nel lato esterno l’ampio piazzale de Porta aMari concede l’ingresso con orgoglioso piglio guerriero a viandanti, pellegrini e ospiti fo- restieri, mentre al suo interno la piazza de sa Majoria sede di pubbliche adunanze acco- glie il palatium regium e la curia regni, ov- vero la dimora della famiglia giudicale e con- 27 Per un approfondimento si rimanda a Mele M. G., Oristano giudicale, topografia e insediamento , CNR, Cagliari 1999, pp. 86-104. 28 Cfr. A.S.S., In ecclesia Sancte Marie de Arestano, in basilica vidilicet Sancti Micaelis, que dicitur Paradisus , Camelia Edizioni, Oristano 2014. temporaneamente la sede del suo potere politico e amministrativo [ Fig.28 ]. A brevissima distanza dal palazzo giu- dicale si trovano invece la cattedrale di Santa Maria con il palazzo arcivescovile e la ruga mercatorum , la via dei mercanti dove sorgono le botteghe dei cittadini pi- sani e genovesi. Accostare una cattedrale a delle botte- ghe può sembrare casuale o inappropriato, ma appare necessario a tal punto fare una piccola riflessione. Tra le prime notizie per- venute sulla chiesa che un giorno diventerà la cattedrale, se ne tramanda una risalente al 1192 dove viene menzionata come Sancte Marie de Arestano , un tempo basi- lica di San Michele Arcangelo, conosciuta con l’appellativo di Paradisus. 28 Ma tale in-

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