Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

31 Figura 20A. Oristano, chiesa di San Francesco, quadro ex voto straripamento del Tirso risalire in via Lamarmora sino a chiudersi definitivamente intorno al convento di Santa Chiara. Tenendo ben presente che il piano di calpestio cittadino in circa nove se- coli si è sollevato in media dai 2 ai 10 m a seconda dei punti, e volendo eseguire una prova piuttosto empirica delle altimetrie cittadine, nel posizionarci nella centralissi- ma piazza Eleonora d’Arborea [ Fig.18 ], no- teremo che tutt’oggi si procede in salita ver- so la chiesa di San Francesco, la via Eleonora d’Arborea, la via Crispi e la via Lamarmora. Mentre si avanza perfettamente in linea retta lungo la via Dritta, la quale tra la se- conda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento ha visto notevoli interventi di livellamento e sistemazione, 21 per percepire dopo la torre di San Cristoforo [ Fig.19 ] continui dislivelli in discesa e salita nel diri- gersi verso la via Parpaglia, via Garibaldi, via 21 Sul livellamento della contrada diritta cfr. ASCO, Sezione Storica, Registro di Giunta n.751, c.136 v ; Copialettere , fasc. n.498, c59. Serneste, vico Josto. Questa alternanza è giustificata dal fatto che tali arterie urbane erano tutte comprese in una zona che in passato si trovava tra le più basse e irregolari, e costantemente esposta al pericolo di alla- gamenti [ fig.20A-20B ]. Mariano II ridisegna la pianta della città trasformandola in un cerchio atipico, ne amplia notevolmente la superfice interna tramite canali per il deflusso delle acque piovane-stagnanti all’interno di un sistema di fossati esterni, e bonificando così le aree meno elevate le rende di fatto edificabili. Individuata l’area, il passo successivo è quello di cingerla con un adeguato sistema di difesa e in questo campo l’habitat natu- rale risulta estremamente favorevole. La cit- tà ideale del Giudice è circondata in tutte le direzioni dai tre affluenti del fiume Tirso, identificati nei documenti del XIV e XV