Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano
28 città nel mese di Luglio e la condivisione del vino e dei piatti tipici locali. 19 Nello stesso modo conosce l’origine del- la sua città: Aristiane , Aristane, Aureumstagnum, Arestagno, Arestano , sono le molteplici varianti con la quale è sta- ta indentificata nei documenti redatti dai notai e nelle cancellerie per pubblici e priva- ti strumenti, ed ancora altre ne otterrà pri- ma di arrivare al definitivo Oristano . Si trat- ta comunque del medesimo villaggio creato sotto il governo di Roma imperiale e svilup- 19 Cfr. Folgore da San Gimignano-Cenne de la Chitarra, Sonetti , a cura di D. Lucchini, Finisterrae, Mantova 2008. 20 Cfr. Roncioni R., Delle istorie pisane , Vieussieux, Firenze 1844, Lib.II, p.66. patosi poi all’ombra di Bisanzio nell’interse- zione della strada che da Tharros porta ad Othoca , con la strada che conduce verso l’importante nodo militare-commerciale di ForumTraiani . Un piccolo villaggio ma co- munque di rilievo, se in una cronaca riguar- dante l’impresa militare pisano-genovese condotta felicemente a termine in Sardegna nel 1015, contro l’occupazione islamica del governatore di Denia Mujahid al Alamiri, meglio conosciuto come Musetto, si regi- stra l’incendio e il saccheggio di Urista da parte dei soldati pisani. Il sito, abbandonato nel frattempo dalla popolazione fuggita sui monti, viene occupato in un forte luogo pre- esistente e ribattezzato Pisanco. 20 L’ambiente naturale, la viabilità pubbli- ca e una struttura difensiva sono tre fattori importanti che legandosi insieme hanno creato le condizioni e soddisfatto le esigenze per lo sviluppo del piccolo centro. Non a caso gli edifici pubblici, le chiese e le abita- zioni sono state edificate in una serie di altu- re pseudo-collinose dove è semplice il deflusso delle acque piovane e soprattutto sussistono maggiori garanzie contro gli alla- gamenti. Vedasi il caso specifico della Cattedrale di Santa Maria che sorge in uno dei punti più elevati della città e, sino agli inizi del Novecento, ha costituito un sicuro rifugio dagli straripamenti del Tirso per tut- ti gli abitanti del centro storico cittadino. Disegnando un’ipotetica mappa dove è rimasta una qualche traccia dei siti bizantini [ Fig.17 ] e altomedievali, possiamo osservare che questa descrive un semicerchio che par- te dall’antico ospedale di Sant’Antonio, pro- cede per il convento di San Francesco e della Cattedrale, si dirige verso la piazza Manno per discendere rapidamente la via Crispi, e Figura 17. Oristano, chiesa di Santa Chiara, muro bizantino
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