Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

24 La grande acutezza e lungimiranza po- litica gli consentono di navigare tranquil- lamente tra le pericolose controversie poli- tiche interne pisane senza che queste lo danneggino e, allo stesso modo di trarre vantaggi dagli scontri tra le fazioni guelfe e ghibelline che si riflettono successivamen- te sul territorio sardo. Un’accorta politica matrimoniale lo lega ad Anna, figlia dell’ammiraglio Andreotto Saracino Caldera della poten- te consorteria mercantile dei Gualandi, permettendogli di avere a disposizione notevoli somme di denaro con le quali agire pesantemente sul governo della re- pubblica pisana. La sua influenza è così evidente che in una cronaca anonima dell’epoca, viene riportata l’accusa del consigliere Feo Guitti di « aver con li de- nari sua atosichati i pisani ». 15 Nel 1287 consolida maggiormente la sua posizione tramite l’unione di suo figlio Giovanni detto Chiano, con Giacomina figlia di Ugolino della Gherardesca, ed es- sendo diventato vedovo egli stesso, sposa in seconde nozze Guglielmina, figlia di Guelfo della Gherardesca. Nessuno dubita che in quel momento Mariano sia non nominalmente ma di fatto il dominus Sardiniae, e lo stesso Giacomo II d’Aragona gli scrive con de- ferenza appellandolo come dilecto affini suo e chiedendo il suo personale interven- to per la restituzione di due galee cattura- te dai pisani nel golfo di Cagliari. 16 La fama oscura di politico spregiudi- cato e amorale viene corroborata dall’epi- sodio della campagna militare che condu- 15 Cfr. Petrucci S., Re in Sardegna, a Pisa cittadini , Cappelli editore, Bologna 1988, p.86. 16 Cfr. Ortu G.G., La Sardegna dei Giudici , Il Maestrale, Nuoro 2005, p.188. 17 Archivio di Stato Pisa, Archivio Roncioni , N. 352, p.94. ce nel 1294 insieme ai pisani contro il suocero Guelfo, che tentava una disperata rivalsa contro la città toscana dopo il cele- bre episodio della morte del conte Ugolino. Guelfo della Gherardesca muo- re per gli esiti di una ferita riportata in battaglia in seguito all’assedio di Villa di Chiesa presso l’ospedale dell’ordine gero- solimitano di San Giovanni nel villaggio di Settefontane [ Fig.15 ], l’odierna San Leonardo di Sietefuentes, dove si era rifu- giato. Ma la causa del decesso presso i contemporanei viene pubblicamente at- tribuita per un avvelenamento della ferita ordinato dallo stesso Mariano. 17 Non conosciamo le vicende legate agli ultimi anni della vita del sovrano arbo- rense, ma verosimilmente doveva già esse- re deceduto da tempo all’atto dell’infeu- dazione da parte di Papa Bonifacio VIII del Regnum Sardiniae et Corsicae a Giacomo II d’Aragona nell’aprile 1297. Per la preparazione di un simile atto oc- corre un certo lasso di tempo, e nono- stante le pressanti esigenze diplomatiche che opprimono il pontefice in quei fran- genti, la licentia invadendi del territorio sardo non poteva neanche essere lontana- mente ipotizzata se fosse stato ancora in vita una figura così imponente quale Mariano II, o comunque se fosse decedu- to da così poco tempo da lasciare una si- tuazione dinastica in via di definizione. Per scartare tale seconda ipotesi ci giunge in soccorso l’attestazione che negli ultimi mesi dell’anno 1297 si trova inse- diato alla guida del Giudicato d’Arborea Giovanni-Chiano I di Bas-Serra, figlio na-

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