Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano

21 Le origini Non sappiamo con certezza come fos- se strutturata la città di Oristano in epoca altomedievale, vista l’assenza di fonti che la descrivono nelle sue parti fondamentali o nelle sue appendici, così come non co- nosciamo se fosse protetta da una cinta muraria complessiva o da limitate opere di difesa sparse in punti precisi della citta- dina. Solo alcuni documenti risalenti al XVI secolo registrano porzioni di robuste mura, non meglio identificabili nella da- tazione e nelle funzioni originarie, che vengono ritrovate in alcune zone interes- sate da rifacimenti edilizi. Per avere notizie più dettagliate è neces- sario attendere la seconda metà del Cinquecento quando lo storico Giovanni Francesco Fara all’interno delle sue pubbli- cazioni, dedica alcune pagine alla città e al suo territorio, fornendo di fatto le prime informazioni sull’origine e sulla composi- zione di Oristano. 11 Nel fondare la veridici- tà delle notizie sulla base di un antico codi- ce manoscritto, il Fara afferma che intorno all’anno 1070 il Giudice d’Arborea Orzocco de Zori si sposta con tutti i beni e gran parte della popolazione dalla città di Tharros a Oristano [ Fig.12 ]. Prosegue la narrazione descrivendo una città fatta cin- gere di mura dal Giudice Mariano che la dota di due porte, ovvero quella del Ponte e quella del Mare, di un’imponente fortez- 11 Cfr. Fara G.F., De rebus sardois , a cura di E. Cadoni, Galizzi, Sassari 1992, Libro I pp.322-325; ibid, De Corographia Sardiniae , a cura di E. Cadoni, Galizzi, Sassari 1992, pp.190-196. 12 Sulla figura del Giudice Mariano II d’Arborea si possono reperire informazioni in, Scano D., Serie cronologica dei giudici sardi , in Archivio Storico Sardo, Cagliari 1939; Cristiani E., Gli avvenimenti pisani del periodo ugoliniano in una cronaca inedita , in Bollettino Storico Pisano, XXVI, Pisa 1958; Brook L.L., Genealogie medievali di Sardegna , DueD Editrice Mediterranea, Cagliari 1984. za e della residenza giudicale. Elenca di se- guito i numerosi edifici religiosi con le ope- re sacre più venerate, i due complessi ospedalieri e i palazzi più importanti, per concludere con i mercati, le botteghe e le fonti pubbliche. Mentre la cerchia urbana viene descritta come angusta, attorno ad essa sorgono cinque spaziosi borghi perife- rici: San Lazzaro, Noni, la Maddalena, Ponticello e Figoli. Il territorio circostante è fertile e ricco di messi, con stagni e paludi pescosissimi ma nocivi durante il periodo estivo perché rendono l’aria insalubre. Da tale sommaria ma preziosa descri- zione redatta dall’ecclesiastico sassarese, apprendiamo quindi la notizia sulla realiz- zazione di complesse strutture difensive e di accesso alla capitale arborense in epoca medievale. A confermare tali dati sono due epigrafi lapidee poste originariamente nel- la torre di San Cristoforo [ Fig.13 ] ed in quella di San Filippo [ Fig.14 ] che comme- morano lavori eseguiti tra il 1290 e il 1293 per la volontà e munificenza del Giudice d’Arborea Mariano II di Bas-Serra. Una decisione proveniente dall’alto di una figu- ra straordinaria, sulla quale si attendono ancora studi approfonditi che consentano di riconoscere il valore e il ruolo che effetti- vamente merita nel panorama delle vicen- de storico-politiche dell’epoca. 12 Le notizie biografiche sono poche: in- fatti non conosciamo la sua data di nascita, ma è accertata l’assunzione del titolo di CAPITOLO III IL CIRCUITO MURARIO DI ORISTANO

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