L'altare ritrovato

Fasi di restauro Le operazioni di pulitura hanno consentito di rimuovere dalla superficie tutto quello che era estraneo all'opera e tutto quello che era sovramesso al ciclo pittorico scelto. La pulitura ha consentito di avvicinare il dipinto al suo strato originario, che ha un suo tempo-vita chiamato 'patina', che non può essere azzerato. Con il termine patina si intende quella velatura, dello strato superficiale del colore che subiscono col tempo, per l'azione della luce e degli agenti atmosferici, i dipinti. La patina e le abrasioni o consunzioni, dovute all'uso e tutte quelle alterazioni che non disturbano la lettura dell'operama raccontano le sua storia sono il limite che ogni restauro deve conservare. La pulitura, che si è effettuata sulla scorta del precedente restauro indipendentemente dal solvente utilizzato, è stata eseguita essenzialmente a impacco, questi ha ammorbidito gli strati insolubili che si volevano rimuovere, evitando l'eccessivo uso di mezzi meccanici quali bisturi che potevano arrecare danno alla superficie pittorica. Tolto l'impacco, lo 'sporco' rigonfiato è stato rimosso con l'ausilio di bisturi e tamponi e/o con spugne naturali senza eccessivo rischio per la pellicola pittorica sottostante. Finita la pulitura si è potuto procedere alla fase di consolidamento definitivo degli strati d'intonaco e delle cromie. I sollevamenti d'intonaco sono stati fermati con micro iniezioni di emulsione acrilica in alcuni casi addizionata con carbonato di calcio. Le sacche di vuoto tra intonaci sono state colmate con malte collanti a base di calci idrauliche, gli intonaci sfarinati sono stati risanati con infiltrazioni di silicato di etile con funzione riaggregante. La superficie pittorica è stata consolidata con idrato di bario, quindi si sono compiute le operazioni di stuccatura. Successivamente è stata eseguita l'opera di rivestimento e saldatura delle lacune di colore, delle crepe e delle fratturazioni dell'intonaco, al fine di ricostruire un insieme continuo della superficie, sia per motivi di stabilità strutturale che permotivi estetici. Infine si è intervenuto pittoricamente attutendo l'interferenza visiva causata dalle stuccature sulle cromie con velature leggere e pigmenti idonei. Le superfici infine sono state protette con una verniciatura a base di polivinilacetato. 32

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