in ecclesia Sancte Marie de Arestano

L’anno successivo, con atto del 4 ottobre, il Capitolo commissionò allo stagnaio Joan Bruno, di costruire 11 vetrate per le finestre del nuovo coro; sei per le finestre della lanterna, due per le finestre grandi che danno luce da nord ( a part de tramontana ), una per la finestra grande ad est ( a part de levante ), e le ultime due per gli hovals che ugualmente danno luce da est 38 . Alla fine del secolo l’arcivescovo Giuseppe de Acorrà y Figo 39 chiamò in città l’architetto Baldassarre Romero, originario della città di Milano e domiciliato a Sassari, per realizzare una barandilla de balaustres de pedra vermella de Bosa demunt de la ultima grada del replà del altar major , uguale a quella che si trovava nella cattedrale di Bosa ma lavorata in modo simile alla balaustra di diaspro presente nella cattedrale di Sassari 40 ; il Romero si impegnava ad eseguire anche “[...] una exida eo corredor com serà gusto de dita sa señoria illustrissima hara sia demunt del axico de la capella del Santissim Sacrament o a part del cor e finalment hont voldrá dita sa señoria de modo que puga registrar la iglesia o vero dit coro y que de aquella puga hoir la santa missa sempre y quant voldrá [...]”, e di consegnare i lavori entro la fine del carnevale del successivo anno 1693, il tutto per il prezzo di 100 scudi 41 . Dalle Relationes ad limina si evince che accanto alla cattedrale vi era una torre campanaria con diverse campane, una delle quali eseguita dal campanaro di Sassari Andrea Matja nel 1606 dietro commissione del Capitolo per tocar Aves 42 , edificata a circa 10 passi di distanza dal corpo chiesastico; nel 1670 nella stessa torre aveva trovato posto anche 93 38 La lanterna è una sorta di torre che permette l'illuminazione di una cappella o della chiesa. Il documento è conservato in ASCa , AnsOr, notaio Correli Giovanni Agostino, vol. 150, cc. non numerate: 1628 ottobre 4, Oristano. Riguardo agli atti capitolari cfr. M. M ANCONI D E P ALMAS , La Cattedrale di Oristano , op. cit. , pp. 52, 60-69; R. B ONU ., Oristano nel suo duomo , op. cit. , p. 62; F. S EGNI P ULVIRENTI - A. S ARI , Architettura tardogotica e d’influsso rinascimentale , collana Storia dell’arte in Sardegna, Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 69. 39 Arcivescovo dal 1685 al 1702. Cfr. R. T URTAS , Storia della Chiesa , op. cit. , p. 839. 40 “[...] conforme resta traballada la barandilla de jaspe que es en la catredal de Sasser [...]”. 41 Cfr. ASCa , AnsOr, notaio Melas Gregorio, vol. 373, 2 cc. sciolte non numerate. 42 Cfr. ASCa , AnsOr, notaio Mura [Pietro Angelo], vol. 505, cc. non numerate: 1606 maggio 19, Oristano. Con lo stesso atto il Matja si impegna a realizzare altre due campane, una per la villa di Barumini e una per la villa di Fenogueda.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=