in ecclesia Sancte Marie de Arestano
attaccare buoi portano a pensare che il cocchio servisse per portare la statua del santo nella consueta processione 35 . Anche in questa cappella, sicuramente a partire dagli anni ‘20 del Seicento era istituito un patronato di cui godeva la famiglia de Moncada, che si occupava del mantenimento della stessa e vi godeva del diritto di sepoltura. Antonio de Moncada, che ricoprì anche la carica di podestà cittadino vi fece svolgere dei lavori tanto importanti da giustificare l’impegno di una ventina di fabbri, ricompensati con una somma non indicata per la fena de la capella del glorios sant Joan Baptista te dins la santa Seo desta dita ciutat 36 . Anche in questo caso, trattandosi di una ricevuta di pagamento non è indicato che tipo di lavori vennero svolti nella cappella. La famiglia de Moncada godeva del patronato sulla cappella ancora alla metà del secolo, quando abbiamo attestazione che vi venne tumulato il cadavere di donna Giovanna de Moncada, il 19 aprile 1645 37 . L’affermazione del Vico secondo cui le cappelle erano iniunctas alle navatelle laterali, dà l’idea della cattedrale come di un cantiere sempre aperto, nel quale, all’occorrenza venivano aggiunte nuove parti o anche solamente eseguite modifiche; a comprova di ciò può citarsi la nuova cappella fatta costruire dal Canopolo, o i lavori per la realizzazione del nuovo coro, eseguiti dai picapedrers Francesco Orrù e Melchiorre Uda cui erano stati affidati dal Capitolo con la risoluzione capitolare del 26 novembre 1622, e conclusi cinque anni dopo, come si evince dalla risoluzione del 24 novembre 1627, con la quale il Capitolo deliberò il pagamento dell’opera, dichiarandosene molto soddisfatto. 92 35 Cfr. ASCa, Atti notarili sciolti di Cagliari, notaio Conco Michele, vol. 176, cc. non numerate: 1620 maggio 12, Cagliari. Il santo era festeggiato nella città arborense almeno dagli inizi del XIII secolo; la ricorrenza è infatti citata in un atto dell’11 giugno 1224. Cfr. D. Scano, Codice Diplomatico delle Relazioni fra la Santa Sede e la Sardegna , vol. I, Cagliari 1940, doc. XC, pp. 58-69; il documento è stato riesaminato da N. Danieli e M. Casu nei rispettivi articoli di questo volume. 36 Cfr. ASCa, AnSor, notaio Pinna Nicolò, vol. 603, cc. 393r-v: 1618 giugno 15, Oristano: i ferrers e magnans citati sono: Simoni Vacha, Francisco Sanna, Joanneddu Caria, Serbestu Serra, Salvador Pinna, Barcolu Enna, Antonio Casula, Llorens Motchi, Francisco Varju, Francisco Matana, Alexi Mancha, Perdu Obino, Antonio Ala, Anjel Pinna, Antiogo Capai, Antiogo Abis, Antonio Anjel Casu, Perdu Deana, Llorens Mastino, Barçolu Cabra. 37 Cfr. Archivio del Monastero di Santa Chiara di Oristano, manoscritto B4: “[...] Vuy a 19 de abril 1645 fas notta de com nostre Señor le es sevit portarsse d.esta vida a la millor a la quondam donna Juana de Moncada ma moller. Se es enterrada en la capilla de Sant Juan de la metropolitana esglessia segons consta per lo testament rebut per Juan Agostì Correly notari rebut a 18 de dit mes y ayñ. Nostre Señor li hatja dat gosar la santa gloria, amen. ”
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