in ecclesia Sancte Marie de Arestano

molto diffuso in città, così come attestato dal Fara 17 . Nella cappella a lei intitolata - oggi la prima a destra - è presente una statua lignea datata al XIV secolo, attribuita allo scultore Nino Pisano 18 . La cappella disponeva di una amministrazione propria - quella che viene comunemente ch i ama t a ope r a o f abb r i ce r i a – che s i occupava t an t o dell’amministrazione dei beni quanto della cura della stessa e delle opere di restauro, sicuramente dal XVII secolo ma verosimilmente già dai secoli precedenti. Nel 1611 Leonardo Pitzolo, ufficiale del Campidano Maggiore, donò infatti alla obra y capilla de la Annunciada y per aquella al obrer de dita capella – quindi all’amministratore dei suoi beni – un orto e delle case in rovina chiamate comunemente lo hort de la obra , che aveva ereditato dal padre Antonio Pitzolo; l’orto era contiguo alla cattedrale in quanto confinante nel lato posteriore con il campanile e la fontana del duomo, da un lato al cimitero dello stesso duomo e dall’altro lato alla chiesa di San Francesco 19 . Nella cappella aveva sede verosimilmente una confraternita femminile, le cui consorelle godevano del diritto di sepoltura; di queste faceva parte una certa Clara Perra y Tuveri, consorella anche della confraternita del Rosario, che il 1 luglio 1650, disponendo le sue ultime volontà, chiese di essere seppellita ai piedi dell’altare della cappella e che le fosse vestit lo abit de dita Nostra Señora de la Anuntiada 20 . Dirimpetto alla cappella dell’Annunziata stava una cappella di cui non conosciamo l’intitolazione, nella quale aveva il patronato la famiglia Mancha, che venne indicata come exemplum ai picapedrers Hieronim Carta, Sebastià Naitza e Sisinni Setxi per la costruzione della nuova 87 17 “ Antiqua piaque B.M. Virginis Annunciatae immago populorum frequentia sacratissime culta ” cfr. J. F. F ARA , De chorographia Sardiniae libri duo , ex recensione Victorii Angius ex S.P., Carali, 1838, p. 52. Il culto era vivo ancora a metà Ottocento, come attestato dallo Spano: “ Si dice che l’architetto intanto conservò l’antica posizione per non chiuder fuori la cappella della SS. Annunziata, la prima a man destra entrando dalla porta maggiore, alla quale il popolo aveva molta || divozione. Fin dal tempo del Fara il simulacro che vi è nell’altare si onorava con molta frequenza dal popolo ” (cfr. G. S PANO , Oristano, op. cit. , pp. 162-163). 18 Cfr. L. D ELITALA , L’Annunciata del duomo di Oristano, in: Quaderni Oristanesi, nn° 5-6, 1984, pp. 91-98. 19 Cfr. Archivio di Stato di Cagliari (in seguito ASCa) , Atti notarili sciolti di Oristano (in seguito AnsOr) , notaio Mura Pietro Angelo, vol. 498 (1611), cc. non numerate, 1611 ottobre 15, Oristano. 20 Cfr. ASCa , AnsOr, notaio Pintolino Antonio, vol. 617, cc. sciolte non numerate.

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