in ecclesia Sancte Marie de Arestano

structura constructum 3 ; dobbiamo però all’Aleo 4 una descrizione più dettagliata. Egli nella sua opera Successos Generales de la isla de Sardeña la descrive come un edificio spazioso in forma di croce, con tre navate suddivise da colonne, costruito con conci squadrati di colore bianco, nero e colorati alternati con eleganza da maestranze probabilmente pisane, con una torre campanaria alta ed elegante come nessun’altra nel regno 5 . Seguendo il racconto dell’Aleo si può dedurre che ancora nella seconda metà del XVII l’edificio conservava in parte intatto il suo aspetto di stampo romanico, demolito nella prima metà del 1700 per far posto alla struttura tutt’oggi esistente. Quanto riportato dallo storico spagnolo trova ora riscontro in altri documenti coevi. Particolare interesse riveste un disegno rinvenuto tra gli atti del notaio Gregorio Melas, nel volume 368 degli atti notarili sciolti della tappa di Oristano, conservati presso l’Archivio di Stato di Cagliari 6 . Il disegno è stato eseguito da mano ignota con inchiostro nero nel verso di una carta in formato in-folio , rimasta bianca, alla fine di un atto rogato a Oristano il 27 ottobre 1679 dal notaio citato, relativo ad una diffinissió de 81 3 “[...] Inter alia aedificia memorabo templum maximum B. Mariae sacrum quadrato lapide insignique structura a Torgotorio archiepiscopo, et Mariano Iudice Arborensi, anno 1228 constructum [...]”. Cfr. J. F. F ARA , De chorographia Sardiniae libri duo , ex recensione Victorii Angius ex S.P., Carali, 1838, p. 92. 4 Padre Jorge Aleo, nasce a Cagliari nel 1620, con il nome di Lussorio Aleo. Nel 1640 entra nell’Ordine dei Cappuccini a Iglesias. Nel 1662 viene eletto fabbriciere per la Custodia di Cagliari, nel 1664 guardiano del convento di San Benedetto della stessa città; nel 1665 guardiano nel convento di Quartu; nel 1667 vicario nel convento di Cagliari; nel biennio 1668-69 è nuovamente guardiano in San Benedetto. Nel dicembre del 1671 viene esiliato in Sicilia, nel convento di Castelvetrano, dal duca di San Germán per la sua contiguità con i capi del partito avverso al viceré Camarasa. Dal 1675, rientrato a Cagliari, completa i suoi due lavori di storia, che nel 1686 vengono esaminati ed approvati per la stampa. 5 “[...] Esta iglesia en su architectura muestra ser obra de pisanos, como le demas Cathedrales de la Isla, trazaronla espaciosa, alta y capaz en forma de cruz con tres naves, que las dividen dos ordines de colunas de una pleza de piedra muy fuerte, cun sus arcos de selleria que sustentan las paredes, y el materiaje del texado de la misma iglesia; toda la obra dentro y fuera es de contos quadrados de color blanco, colorado y negro, entreverados con tal arte y primay que muestra haver sido edificio, y obra Real muy vistosa, costosa y primorosa; fabricò tambien una torre por las campanas todo de contos quadrados tan alta fuere, y hermosa que no la tiene meyor ninguna otra Cathedral del Reyno [...]”. Cfr. J. A LEU , Successos Generales , op. cit. , vol. II, c. 971. 6 Del notaio Gregorio Melas presso l’Archivio di Stato di Cagliari sono conservati 13 protocolli notarili che attestano la sua attività tra il 1660 e il 1706. Oltre che notaio pubblico ricoprì anche la carica di segretario della Mensa Arcivescovile per vari anni.

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