in ecclesia Sancte Marie de Arestano
maestranze lucchesi, conservata oggi in stato di rudere. La restituzione del prospetto mostra affinitià non solo con il San Giovanni di Vicopisano e in parte col San Frediano di Pisa, ma in Sardegna col San Nicola di Gurgo. Queste osservazioni permettono di postulare la presenza di entrambe le maestranze nel cantiere del San Nicola di Oristano quanto - visto l’emergere del disegno - in quello della cattedrale. È forse al giudice Costantino, la cui vita rimane in massima parte oscura per la quasi totale mancanza di documenti, che dobbiamo guardare come primo responsabile della riqualificazione romanica degli edifici di culto della nostra città. È qui utile ricordare che nel documento di consacrazione dell’arcivescovo Torgotorio avvenuta nel 1224, di cui si è diffusamente parlato nella relazione, si ricordano anche le festivitatibus Sancti Nicolai et Sancti Marci Martiris , solennemente accolte da giudice e popolo. Il primo, forse, un riferimento alla chiesa di cui abbiamo parlato, il secondo a quella ugualmente perduta di Tharros, da identificarsi con l’impianto basilicale a pochi metri dal battistero o con la chiesa di San Giovanni Battista, che secondo alcuni studiosi ricevette l’attuale intitolazione in un periodo intermedio tra l’abbandono del settore già indicato e il ripopolamento di Oristano (R. Coroneo, 2001, p. 126 e ss). È mio dovere ringraziare il Dott. Sebastiano Fenu per aver reso noto, con la sua preziosa collaborazione e l’estrema perizia del suo operato, il rinvenimento del disegno e per avermi permesso di fornire una prima analisi dello stesso, che siamo certi contribuirà a quella nuova pagina della storia della cattedrale che da troppo tempo attendeva di essere scritta. 70
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=