in ecclesia Sancte Marie de Arestano

Poteva il Conte d’Harcourt far dietrofront senza colpo ferire, con una flotta così ben armata e dei soldati che iniziavano a sentire il bisogno di cibo e compensi? Chiaramente no! Ecco, dunque, che ripiegò, senza regia autorizzazione 33 , su un obiettivo secondario: la Sardegna 34 . La Gran Torre era sguarnita. Cosa poteva mai succedere in quel placido sabato pomeriggio, 21 febbraio, all’ora del tè, con la popolazione trepidante in attesa della Sartiglia che si sarebbe tenuta il giorno dopo? L’alcaide e la truppa di presidio erano in città a godersi i festeggiamenti carnascialeschi. Solo due soldati restarono a guardia. E fuggirono, col cuore in gola, appena quelle navi che si avvicinavano minacciose alla costa iniziarono a cannoneggiare la torre. Gli invasori, in maggioranza ugonotti 35 , poterono sbarcare indisturbati. Giunti a Cabras decisero di sfogare lo spirito di razzia sulle peschiere e sulle cantine. La notizia giunse rapidamente in città e i consiglieri mandarono don Sisinnio Ponti, uomo di fiducia, a negoziare. Si sentì dire che era loro intenzione occupare la città per consegnarla al Re di Francia e riuscì a ottenere una tregua di quattro giorni per domandare al vicerè cagliaritano il permesso di aprire le porte all’esercito Francese. Chiaramente una notte è lunga e ricordare una tregua stipulata il giorno prima non è facile: così il Conte d’Harcourt e l’Arcivescovo di Bordeaux avanzarono con qualche migliaio di uomini (4000 per Aleo, 11000 per Canales de Vega 36 ). Le porte furono aperte: opporre resistenza sarebbe stato inutile. I cittadini fuggirono disperdendosi verso l’interno. Restarono solo i membri del consiglio con alcuni poveri che non avevano niente da perdere dall’invasione. Mons. Vico, vescovo 144 33 V. A. D I S AVOIA , lettera all’Arcivescovo di Bordeaux in data 23 febbraio 1637; “[…] J’aurais cru que vous n’auriez rien voulu résoudre avant que d’avoir reçu les commandements du Roi; mais, ayant appris que vous avez fait tout le contraire, j’attendrai le succès de votre voyage avant que d’en faire jugement […].” 34 Sull’episodio è presente una copiosa bibliografia coeva. Tra gli altri: C. B ERNARD , Entreprise sur l’Ile de Sardaigne ; J. A LEU , Historia chronologica y verdadera de todos los successos y cosas particulares succedidas en la Isla y Reyno de Serdeña, del año 1637 al año 1672, Raccolta Baille, Cagliari, XVII secolo; A. C ANALES D E V EGA , I nvasion de la armada francesa del Arzobispo de Bordeaux y Enrique de Lorena conde de Harchout hecha sobre la ciudad de Oristan del reyno de Cerdena en 22 de hebrero 1637, P.Gobetti, 1637. 35 Passati alla storia come is sordaus grogus a causa del colore giallo delle loro uniformi. 36 L. S PANU , Lo sbarco dei Francesi in Oristano , Marrubiu, Accademia Arborense, 1992, p. 15.

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