in ecclesia Sancte Marie de Arestano

INQVA ADMODVM PER ILLVSTRIS ET REVERENDVS CAPITVLVS ARBORENSIS SINGVLIS HEB-DOMADIS PERPETVIS TEMPORIBVS PRO DEVOTIONE ET INTENTIONE EIVSDEM IOANNIS PAVLI SANNA MISSAM SANCTISSIMI SACRAMENTI CVM COMMEMORATIONE BEATISSIME AC SANCTISSIME VIRGINIS MARIE, ET DEFVNCTORVM CELEBRARE ET CVM ORGANORVM PVLSATIONE CONCINERE TENETVR. 1626 Oltre a darci testimonianza del transito terreno della coppia di coniugi in questione, a fornirci un’idea della rilevanza che potevano avere per il clero arborense del primo ‘600 e a ricordarci il primo luogo all’interno della cattedrale deputato alla custodia delle reliquie del “nuovo” patrono 25 , ci fornisce un assist involontario. Se nel 1626 vengono richieste delle Messe da cantarsi in perpetuo ogni giovedì col suono dell’organo, evidentemente un organo c’era. E quelli del 1767 non erano i primi. Elementare. E ciò è confermato anche da un altro prezioso documento. Il codice ACO, P. IX, prima dell’ explicit , presenta una scritta, vergata in inchiostro rosso il 31 luglio 1609. […] Hunc libellum cum suo toto cantu caracterizari fecit. Sisinnius Loy canonicus Arborensis et Organorum beneficiatus 26 . La presenza di un Canonico con la prebenda degli organi nel 1609 ci conferma la presenza di uno o più strumenti già da quell’epoca. Di che tipologia di strumento si trattasse e da quanto fosse presente, allo stato attuale degli studi, non è dato sapere. Restiamo in attesa di novità in questo filone che merita ulteriori approfondimenti 27 . 142 25 Ricordiamo a tal proposito il bello studio di Maurizio Casu, pubblicato in questa sede. 26 G. M ELE , Note storiche , op. cit. , p. 32. 27 Uno studio, ad opera dell’ottimo musicologo Roberto Milleddu, è in via di pubblicazione. Si spera ne seguiranno altri arricchiti, magari, da notizie provenienti dall’archivio Capitolare.

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