in ecclesia Sancte Marie de Arestano

infante colpito in pieno da un masso acuminato. Acqua e sangue tutt’intorno a lei, sola nella folla, morta, nel suo essere in vita, per la morte di un innocente. E, nel presbiterio, riverso a terra, il cadavere di Lorenzo Mossia, suddiacono arborense avviato al sacerdozio. I suoi occhi giovani, fibrillanti d’estasi liturgica solo qualche attimo prima, s’erano tramutati in vetro e fissavano l’eternità. Il suo manipolo, testimone del martirio, pian piano, mutava colore, tingendosi di rosso. Uno dei canonici, in sagrestia, prese penna e calamaio, vergando i solchi della tragedia su un codice quattrocentesco. Ed è grazie a lui se questa testimonianza è sopravvissuta. Il Salterio-Innario P. XIII è, come al solito, fonte inesauribile di informazioni 9 . Nella c.189 r , una mano anonima scrive: Hodie sabbato 7 Kalen. Aug. año Dñi 1586, hora fere 4 a pomeridiana in festo S. Annæ accidit Clericis in Choro tertium nocturnum Dominicæ legentibus, quedam tonitrua orta cum fulgoribus moverentur; ita ut ipsorum ultimum supra tintinabularium ceciderit, unde multos lapides diruit super puerum, quem fere in duas partes secarunt; fulgur vero Laurentium Mossia subdiaconum tintinabulum tangentem occidit, et inter alia duodecim gradus fractos a proprio loco dimovit. Ma gli inchiostri, si sa, col tempo sbiadiscono, e con essi il ricordo degli avvenimenti. Nonostante la scritta originaria sia ancora leggibile, una mano provvidenziale 10 ne copiò il contenuto appena sotto per evitare di perderne la memoria arricchendola con un piccolo preambolo: Hoc monumentum 11 jam vetustate deletum ne omnino pereat fideliter hic exhibetur, quod est ut sequitur nempe. Di fatto l’evento funesto riportato deve aver turbato non poco la vita della cattedrale. Così come i danni da esso causati dovettero essere 136 9 G. M ELE , Note storiche, paleografiche, codicologiche e liturgico-musicali sui manoscritti arborensi, in: Die ac Nocte: i codici liturgici di Oristano dal Giudicato d'Arborea all'età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari, AM&D, 2009, p. 29. 10 Ibidem. 11 Degno di nota è il questo termine: Monumentum . Spesso si sottovaluta la portata di una semplice nota a margine, quando essa può essere un vero e proprio monumento per ricostruire un passato che altrimenti non ci sarebbe pervenuto.

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