in ecclesia Sancte Marie de Arestano
        
 La cappella, come dicevamo, esisteva con tutta probabilità già nel Cinquecento. I primi documenti certi sono della prima metà del Seicento; nel 1627, da un atto notarile rileviamo che il gremio dei falegnami decise di costruire una nuova cappella di San Giuseppe in cattedrale 22 . A lavori conclusi, il gremio chiese al capitolo arborense il permesso di poter seppellire i propri associati e i loro parenti nella cappella. Il privilegio dello jus sepeliendi venne accordato in data 31 ottobre 1642 23 . La notizia si apprende dall’atto notarile di rinnovo del privilegio redatto in data 29 gennaio 1754 24 dal notaio Diego Pinna 25 . Quest’importante incartamento è presente nell’Archivio Storico Diocesano di Oristano esclusivamente sotto forma di fotocopia, e non mi è stato possibile al momento reperire l’atto originale. La data è coerente allo stato dell’edificio, visto il fatto che in quel momento i lavori della nuova cattedrale erano completati e quindi si poteva di nuovo usufruire della cappella. Questa fu dotata di un sepolcro sotterraneo voltato a botte, una sorta di ossario dove venivano posizionate le spoglie dei defunti una volta rimosse dalle sepolture presenti lungo il pavimento della cappella vera e propria. Le tombe erano ricoperte da lastre di marmo amovibili, in maniera che, periodicamente, si potesse provvedere a eliminare con agilità le vecchie inumazioni e preparare il sepolcro per riceverne delle nuove. Ove sorgano dei dubbi sull’utilizzo o meno di questo luogo di sepoltura, ci vengono incontro i documenti d’archivio. Infatti, leggendo gli atti di morte, che seguono dei formulari ben precisi, rileviamo tutti i dati più importanti. Prendendo in esame, ad esempio, un foglio del registro dei defunti del 1675 (fig. 1) , leggiamo che il 20 febbraio “passò desta (para mejor) vida mestre Juan Carta carpintero del Burgo, murio ab intestatu, le enterraron en la capilla de Sant Joseph desta Iglesia 122 22 Documento rintracciato dal Dott. Sebastiano Fenu e riportato nella sua relazione di questo seminario di studi. Vengono nominati i seguenti maistros de carros y fusters (carrai e falegnami): Joa Antonio Scano, Antiogo Onni, Andreu Porcu, Julia Manca, Francesch Coa y Atzeni, Bainju Sanna, Cosme de Pau e Gavi Martis. 23 L. S PANU , Storia e Statuti dei Gremi di Oristano, vita sociale ed economica del ‘600 , Oristano, 1997, pp. 185-188. 24 ASDOR, Cartella relativa ai gremi della città di Oristano (in fotocopia); L. Spanu, Storia e Statuti, op. cit. , pp. 185-188; in quest’atto compaiono i mastri: Michele Sanna Maggiorale in capo del gremio dei mastri carrai, Salvatore Cabiddu Maggiorale secondo dei falegnami, Francesco Pinna probo uomo in capo dei falegnami, Giovanni Sequi, Salvatore Osanu, Pietro Arca, Nicola Arca e Salvatore Pisano, tutti falegnami, Antonio Pinna, Giuseppe Ledda e Salvatore Pinna, questi ultimi tre tutti carrai. 25 L. S PANU , Storia e Statuti, op. cit. , pp. 185-188.
        
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