in ecclesia Sancte Marie de Arestano
        
 A soli 13 anni dalla realizzazione dell’altare di San Giuseppe, il capo degli ingegneri di S. M., il piemontese Giovanni Francesco Daristo, in data 13 ottobre 1773, redasse una relazione in cui parla dello stesso retablo e di altre opere da lui ritenute non idonee ad essere ospitate in una cattedrale dalle forme e dall’aspetto moderno 20 . Le decorazioni pittoriche delle pareti e della volta della cappella, invece, furono realizzate tra il 1912 e il 1913 dal validissimo pittore- decoratore romano Ettore Ballerini 21 . 121 20 ASDOR, Armadio n° 9, atti sciolti della cartella “Relazioni e lavori”; ne riporto parzialmente il testo: “Risultato della ricognizione fatta nella città di Oristano dal sottoscritto Capitano Ingegnere, in adempimento dei veneratissimi ordini di S.E. concernenti edifici ecclesiastici. La chiesa cattedrale della suddetta città, è costruita in forme di croce latina con cupola; ella è si per la vastità, che pel buon ordine, delle più ragguardevoli del Regno, ha un presbiterio di grande distesa, che occupa anche una parte del vaso comune. …( Omissis )…In ogni pedale della mentovata Croce, vi sono tre cappelle, delle quali, le prime due di rimpetto, sono munite d’altari di marmi, dedicati a San Filippo Neri, ed a Sant’Archelao Diacono: le due seconde a reciproco fronte, una è di San Giuseppe con altare di legno dorato, altra di San Michele Arcangelo con altare di stucco, e ambi sono di depravato disegno: seguono indi le due confinanti coll’estremità del detto pedale, sono ambe dedicate alla Beatissima Vergine, sotto diversa invocazione, a quella, che si dice della Madonna di Monserrata, o sia del Monte, è la più bisognevole d’essere munita di nuovo altare, siccome l’esistente è un’anticaglia troppo semplice per comparire in una chiesa di moderna architettura: e da quanto hanno riferito quei signori Canonici, questa Cappella no spetta a veruna Confraternita, ne v’è alcun particolare, che ne abbia patronato…( Omissis )…In un’estremità del piccolo piazzale, che è di rimpetto alla facciata della più volte lodata Chiesa, ritrovasi l’Oratorio, e Casa, che serve alla posizione delle ossa dei defonti, l’uno, e l’altra abbisognano di molte riparazioni, e massimamente l’Oratorio, d’antica struttura senza volta, ed essendo il coperto in gran disordine, e per mancanza di decente altare, si sono già da alcuni anni cessati quei suffragi, che la pietà cristiana soleva fare in tale Oratorio dedicato alle Anime Purganti; per ciò, che concerne alla suddetta casa, richiede il rinnovamento d’una porzione d’un laterale, e rifacimento del coperto sovra essa casa. Li marmi esistenti avanti la facciata della sovra specificata chiesa, e altri depositati contro dei laterali della stessa, sono venti colonne, alcune uguali di misura, altre dissimili di diametro, delle quali, molte sembrano di Bardilio, altre di pietra forte, volgarmente detto Sarizzo, d’ambe le specie, ve ne sono, che hanno li collarini e imoscafi infranti; vicino alle dette colonne, vi sono anche quattro capitelli, e una base, tutti di diverse configurazioni e misure. Tutti questi Marmi e Sarizzi, (come hanno asserito molti di quei particolari d’età innoltrata), erano in opera nel vecchio Duomo stato demolito, che era figurato a tre navi, come sogliono essere quasi tutte le antiche Chiese del Regno, nelle quali vi sono colonne di diversi diametri, …( Omissis )…Cagliari 14 8bre 1773 Daristo”. 21 Cfr . A. M ELIS , Guida storica di Oristano , Oristano, 1924, p. 26; F. C. P ABA , Il duomo di Oristano , in “Quaderni Storici e turistici di Arborea” n° 3, 1956, p. 17; R. B ONU , Oristano nel suo duomo e nelle sue Chiese , Cagliari, 1973, p. 71; A. P ILLITTU , Chiese e arte sacra in Sardegna, Arcidiocesi di Oristano, volume V, Sestu, 2003, pp. 76, 94, 105.
        
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