in ecclesia Sancte Marie de Arestano
Sicilia 16 . Probabilmente, sono da attribuire allo stesso ambito artistico le statue presenti nelle nicchie laterali. In quella di destra è San Luca evangelista 17 , rappresentato stante, con la mano sinistra che regge il Vangelo e con la mano destra - probabilmente - reggeva un pennello (andato perduto). Nella nicchia sinistra diventa problematico riconoscere l’iconografia del santo. Si tratta certamente di un evangelista, Marco o Matteo: entrambi, nei loro rispettivi Vangeli, danno degli accenni biografici sulla vita di San Giuseppe, motivo per cui uno dei due vi è stato raffigurato. In particolare Matteo introduce il suo Vangelo con la genealogia di Giuseppe, attraverso la quale collega Gesù a Davide e ad Abramo; lo presenta come sposo di Maria e lo qualifica come uomo giusto. Nella parte alta del retablo, infine, sotto il timpano, in una nicchia più piccola, è conservata una statua di ridotte dimensioni raffigurante Sant’Antonio da Padova nella sua rappresentazione classica. Il retablo, pur essendo coevo alle statue, non è di fattura napoletana, ma opera di falegnami locali, che lo costruirono interamente a proprie spese, senza impegnare in nessun modo i denari del capitolo arborense. A dimostrazione di ciò è anche il fatto che la doratura, commissionata dal gremio, venne eseguita nel 1759 18 dal maestro doratore, pittore e scultore oristanese Giovanni Sanna (Oristano, 1732 ca. - +1802) 19 . 120 16 Di questo scultore napoletano si hanno poche certezze e rari dati biografi, uniche opere conosciute o a lui attribuite sono: le statue dell’Immacolata e di San Francesco di Paola che realizzò nel 1758 per la parrocchia di Gangi (Palermo) e la statua di San Francesco di Paola che scolpì nel 1767 per la chiesa del Santissimo Salvatore di Petralia Soprana (Palermo); cfr . M. S ALIS , M. G. S CANO , Approdi sardi per la scultura campana del Settecento. Pietro Nittolo e Lorenzo Cerasuolo, in “Kronos” n° 14, pp. 225-234; M. M ANCONI D E P ALMAS , La chiesa di Santa Maria cattedrale di Oristano , in “Quaderni Oristanesi” n° 5-6, Oristano, 1984, p. 67; A. P ASOLINI , La Cattedrale, op. cit. , p. 57. 17 Ben contestualizzato all’interno di questa cappella, in quanto santo protettore di pittori e scultori; infatti, narra la leggenda, fu lui il primo a dipingere il ritratto della Vergine Maria. 18 ASDOR, carte sciolte della cartella “Censi e Ricevute”. 19 Nacque a Oristano nel 1732 circa, si sposò con l’oristanese Stefania Cabitza e morì in data 8 novembre del 1802. Pur appartenendo al gremio dei falegnami venne sepolto nella chiesa del convento del Carmine. Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo: tra il 1758 e il 1759 è a Seneghe dove dora il nuovo retablo di Sant’Elena e varie statue; nel 1759 ad Oristano dora il retablo di San Giuseppe; nel 1760-61 a Narbolia restaura la statua dell’Assunta; nel 1762 a Baratili San Pietro dipinge alcune scenografie per il presepe; nel 1782, nello stesso paese, restaura e ridipinge la statua della Madonna Della Neve; vedi: R. C AU , Serie cronologica degli artisti operanti nell’antica arcidiocesi di Oristano tra il ‘500 e l’800 , inedito di prossima pubblicazione.
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