in ecclesia Sancte Marie de Arestano

cattedrale, la prima sepoltura certa la si registra nel 1654 9 : in data 11 dicembre vi venne sepolta la moglie del mastro falegname Cosimo De Pau. La cappella era, oltre che luogo di sepoltura dei falegnami ( mestres de carros , boters , fusters, carpinteros , etc), anche degli artisti che avevano a che fare in qualche modo con l’impiego del legno nella propria bottega, quindi di pittori, scultori e doratori. È da tener presente che non era assolutamente scontato che gli affiliati ad un determinato gremio o confraternita venissero sepolti nella cappella di pertinenza. Ogni singolo personaggio faceva storia a se; solitamente i mastri artigiani, le loro mogli e figli venivano sepolti in cappella. Questo privilegio poteva essere abrogato in caso di mastri inadempienti, che non pagavano la quota annuale o non eseguivano i lavori con i criteri dettati dal loro statuto e dalla loro arte; ma capitava anche che un falegname venisse sepolto in altro luogo per sua esplicita richiesta o per dare più lustro alla famiglia. Era infine buon uso che un falegname particolarmente povero venisse comunque sepolto in cappella, questo grazie all’intervento economico dei suoi colleghi del gremio che si occupavano di tutte le spese occorrenti per il funerale, con erogazione di adeguato censo. Nel ‘700 un altro fattore importante subentrò nella decisione del luogo di sepoltura: l’appartenenza ad una determinata confraternita 10 . Le confraternite avevano una composizione disomogenea, motivo per cui nelle proprie file spesso militavano insieme falegnami, calzolai, muratori, contadini e altri, senza distinzione di gremio. Non conosciamo il reale sviluppo planimetrico della cattedrale di Oristano tra il Cinquecento e gli interventi di ricostruzione del primo 117 9 La mensa d’altare della cappella di San Giuseppe ingloba una lastra sepolcrale marmorea datata 17 maggio 1560, già notata dal canonico Spano (BAS, X, 1964, p. 167, nt. 2). La detta lastra potrebbe non essere pertinente alla cappella in questione; altre simili vennero reimpiegate in vario modo all’interno dell’edificio dopo la ricostruzione settecentesca: una all’ingresso della sagrestia dei beneficati, una all’ingresso dell’aula capitolare e un’altra nei giardini dell’episcopio. 10 Tra il Seicento e il Settecento erano attive ad Oristano almeno otto confraternite: quella di San Pietro e della Vergine del Rimedio (che aveva sede nell’omonima chiesa ora scomparsa), quella del SS. Nome di Gesù (questi ebbero sede inizialmente nel convento di San Martino extramuros e poi nella chiesa di San Domenico), quella della Madonna del Rosario, quella della Pietà eretta nel 1680 (con sede nella chiesa di San Mauro), quella della Madonna del Carmelo detta anche delle Anime Purganti fondata nel 1773 (con sede nel convento del Carmine), quella dello Spirito Santo (con sede nell’omonima chiesa), quella della Santissima Trinità (con sede nell’omonima chiesa) e quella della Maddalena (con sede nella chiesa, ora scomparsa, di Santa Maria Maddalena intramuros ).

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