in ecclesia Sancte Marie de Arestano

antica patrona di Cagliari, nei documenti medievali citata anche come Santa Igia o Santa Gilla - dando inoltre il nome alla prima capitale del giudicato di Cagliari - mentre nel retablo oristanese troviamo San Giovanni Battista. Considerando che l'opera è stata commissionata all'autore nel 1565, esattamente 50 anni prima dell' inventio delle reliquie di Archelao, reputiamo che tale rappresentazione "istituzionale", confrontata con gli schemi delle opere di altre importanti realtà cittadine, permetta di ipotizzare che il presbiter Archelaus forse era ancora sconosciuto e per questo non poteva essere considerato il patrono della nostra città che, secondo noi, poteva riconoscersi invece nella figura di San Giovanni Battista. Un ultimo curioso indizio ci è offerto ancora dallo stesso Scintu nelle sua opera. Il canonico, nel richiamare i festeggiamenti in onore di Sant'Archelao, che, come accennato, ancora in quegli anni si usava celebrare il 29 di agosto, ricorda come nella stessa giornata vi fossero quelli in onore di San Giovanni Battista, riferendosi espressamente sia ai festeggiamenti organizzati presso la chiesa di San Giovanni di Sinis sia agli altri celebrati presso la chiesa campestre dedicata al Santo Precursore, vicina alla città di Oristano. Curiosamente, lo Scintu si sofferma nel testimoniare come "[...] il popolo, che nulla conosceva e nulla sapeva di Archelao, diceva che si trattava di Giovanni Archelao, come se fosse il cognome del presbitero di Fordongianus [...]" 27 . Dall'esame di tutti questi elementi archivistici, storici, artistici e della tradizione, siamo indotti a ipotizzare che se Archelao non è stato il primo ed unico patrono della nostra città, probabilmente, dobbiamo riconoscere in San Giovanni Battista se non il più antico patrono, uno dei protettori speciali della Città di Oristano. 110 27 S. A. S CINTU , Raccolta di memorie, op. cit. , p. 149.

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