in ecclesia Sancte Marie de Arestano
aragonese 20 . La formula elettiva, sperimentata nella Oristano Città Regia, prevedeva nel corso dell'anno l'imbussolamento e la sistemazione in cinque sacchi diversi dei nomi degli aventi diritto alla carica di consigliere distribuiti nelle cinque classi. Nella giornata del 30 di novembre era prevista, per mano di un bambino, l'opera dell'estrazione di un nome da ciascuno dei cinque sacchi: si conoscevano quindi i nomi dei cinque consiglieri che per un anno rimanevano in carica, formando l'esecutivo del governo della città. Era dedicata a Sant'Andrea anche l'antica cappella del Palazzo di Città - l'edificio dove si riuniva il consiglio civico - individuabile attualmente, grazie all'iscrizione dell'età di Filippo II di Spagna, conservata nella struttura posta all'angolo tra la piazza Eleonora e la Piazza Martini, oggigiorno ospitante una sezione dell'ufficio tecnico comunale. Anticamente, la festa di Sant'Andrea, rappresentava sicuramente una solennità in città, come testimoniano sia la disposizione dell'indulgenza plenaria del 1586 del Papa Sisto V per chi si recava a pregare nella giornata della festa del Santo nella cappella civica, sia il titolo canonicale del capitolo arborense. Nella mazza cerimoniale cittadina figurano quindi Sant'Archelao e Sant'Alessandro, il santo che ha protetto Oristano in occasione dell'invasione dei sordaus grogus , i soldati francesi che negli ultimi giorni di febbraio del 1637 misero a ferro e a fuoco la nostra città. In ricordo della sua invocazione ed intercessione durante quei giorni così drammatici, sino al XIX secolo, una solenne processione del capitolo partiva dalla chiesa cattedrale per recarsi nella chiesa di San Sebastiano, per poi farne ritorno 21 . Infine nella mazza è ricordato San Vincenzo, il cui antico rapporto con la nostra città lo riconosce quale primo titolare dell'edificio dove, successivamente, nella prima metà del XIV secolo, Pietro III d'Arborea edificò la chiesa di Santa Chiara 22 . E' inoltre documentata nel XVI secolo una chiesa dedicata a San Vincenzo Martire, corrispondente all'attuale aula consigliare, precedentemente all'insediamento dei Padri Scolopi, che versava in condizioni precarie e la cui custodia e opera di ricostruzione - come ha rilevato Sebastiano Fenu nelle sue ricerche - venne offerta dalle autorità civiche alla maestranza dei mercanti e dei 108 20 L. D’A RIENZO , Il Llibre de regiment e il Municipio di Oristano: Introduzione storica, in: Llibre de Regiment: Facsimile e traduzione, Oristano, ISTAR, 2007, p. 13. 21 A. M ELIS , Guida storica di Oristano , Oristano, 1924, passim . 22 C. P AU , Un monastero nella storia della città , Oristano, S’Alvure, 1994, pp. 23-24; M. G. M ELE , Oristano giudicale: Topografia ed insediamento , Cagliari, CNR, 1999, pp. 126-127, 139 nt. 65.
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