in ecclesia Sancte Marie de Arestano

prezioso documento del 1224 16 , emesso dalla cancelliaria della Sede Apostolica papale ed indirizzato all'Arcivescovo arborense Torgotorio, lo stesso presule che si occupò del restauro della cattedrale del 1228 e che risulta documentato nei preziosi picchiotti di bronzo, attualmente custoditi presso l'Archivietto della cattedrale. Nel documento citato, il papa Onorio III, unitamente alla conferma di tutte le pertinenze e le proprietà già concesse dai suoi predecessori all'Arcivescovo arborense, elenca tutta una serie di festività "[...] ad quas Judex Arborensis et populus tue provincie consueverunt sollempniter convenire [...]". Tra le solennità sono elencate la Domenica delle Palme, il giovedi e il sabato santo, la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste e le tre feste in onore della Madonna. Risulta interessante notare come, tra le feste in onore dei santi, per prima si citi la natività di San Giovanni Battista; seguono quindi le feste degli Apostoli, la dedicazione della chiesa e l'anniversario della sua consacrazione, oltre alle feste dei santi Nicola e Marco. Sottolineiamo infine ancora una volta come anche in questo elenco non figurino celebrazioni in onore di Sant'Archelao. Altra importante testimonianza di età medievale per la nostra ricerca è senza dubbio la Carta de Logu, promulgata dalla giudicessa Eleonora d'Arborea sul finire del XIV secolo 17 . In particolare osserviamo che nel capitolo CXXI, De feriis , ovvero delle ferie, si ordinava che dovevano essere considerati giorni feriali dalle curadorias, con l'obbligo di recarsi in Oristano per fare la chida de berruda , le feste di San Giovanni, di Sant'Agostino e di San Marco. Ancora, nel capitolo CXXV, intitolato Dies feriades , sono registrate tutte le giornate di festa nelle quali era proibito che si tenesse la Corona de Logu o de berruda o altre di queste assemblee. Tra queste vi sono le ferie delle messi ovvero il periodo che va dal 15 giugno al 15 luglio, comprendendo quindi anche il 24 giugno, giorno della festa della natività di San Giovanni Battista. Relativamente al XV secolo, registriamo una interessante commissione di un'opera d'arte raffigurante il Battista. Pur non essendo documentata la sua precisa destinazione, è noto che un patrizio oristanese, nel 1478, chiese al pittore ligure Giovanni Canavesio di 106 16 D. S CANO , Codice Diplomatico delle Relazioni fra la Santa Sede e la Sardegna , Cagliari, BCT, 1940, vol. I, doc. XC, pp. 58-69. 17 S. B ONESU , Sa festa de Santu Marcu de Sinis , in: Quaderni Oristanesi, nn° 13-14, Maggio 1987, pp. 39-45.

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