in ecclesia Sancte Marie de Arestano
Archelao nei Quinque Libri delle parrocchie della diocesi arborense. Tali elementi ci inducono a ipotizzare che probabilmente il culto di Archelao e la sua protezione speciale come patrono della Città di Oristano e dell'intera Arcidiocesi arborense furono invocati dalla chiesa e dallo stesso Arcivescovo Antonio Canopolo, sostituendo magari un precedente patrono con questa figura di martire locale, il cui rinvenimento si colloca, come già detto, nel contesto storico e religioso della corsa alla reliquie dei Santi, intrapresa dai presuli di Cagliari e di Sassari. Come affermato, attualmente, non si possiedono notizie documentarie in merito ai festeggiamenti in suo onore prima del 1615, data dell' inventio delle sue reliquie, sia presso la comunità di Fordongianus, sia nel capoluogo. Diversamente, importanti indizi storici, riferibili ad un arco cronologico dall'XI sino al XVI secolo, ci consentono di riconoscere nella figura di San Giovanni Battista quella di protettore speciale se non di patrono della città di Oristano. Nel 1580 lo storico Giovanni Francesco Fara, nel riferire, a suo dire con tanto di prova documentaria, del trasferimento nell'anno 1070 degli abitanti da Tharros verso l'antica Aristiane , informa che l'intera cittadinanza si spostò, guidata dal Giudice Orzocco de Zori e dall'Arcivescovo di Tharros, in seguito alle continue minacce saracene. In questa occasione così come nelle altre opere, il Fara non cita mai il nome di Archelaus , tanto meno il suo ruolo di antico patrono. E' presumibile che nell'XI secolo, la cattedrale arborense fosse la chiesa di San Giovanni di Sinis e quindi si potrebbe individuare nella figura del Battista il patrono di Tharros, prima capitale del regno d'Arborea. Un'altra ipotesi sarebbe quella di individuare l'intitolazione della cattedrale e forse il santo patrono in San Marco di Sinis, la cui chiesa era ubicata nel cuore dell'antica città di Tharros, presso le cosiddette Terme di Convento Vecchio. Nella nostra ricerca di un eventuale patrono della città di Oristano nei secoli precedenti il ritrovamento seicentesco delle reliquie di Archelao, risulta rilevante il dato secondo il quale, in seguito al trasferimento della cattedra vescovile da Tharros in Oristano, il presule arborense continua a mantenere il titolo di Abate di San Giovanni di Sinis. Relativamente all'età medievale, come già accennato, non registriamo alcuna attestazione del culto di Sant'Archelao, mentre non mancano i riferimenti alle giornate di festa e alle solennità celebrate nel capoluogo arborense. In particolare in questa occasione, citiamo un 105
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=