in ecclesia Sancte Marie de Arestano
già citata iscrizione collocata nella cappella, le reliquie furono custodite nel duomo cittadino, inizialmente presso la cappella del battistero, quindi nella cappella della Vergine Immacolata vicino all'aula capitolare e successivamente presso la cappella appositamente dedicata al martire Archelao. Nel corso del XVII secolo i festeggiamenti in onore di Archelao sono documentati nella giornata dell'11 di febbraio, data che, come detto, ricorda l'ingresso in città delle sue reliquie. Un documento inedito del 1619 riferisce che in occasione della festa, i resti del corpo di Archelao vennero traslati in una cappella posta a mano destra rispetto all'altare maggiore e che, al termine della solenne processione, alla presenza dell'Arcivescovo Antonio Canopolo e delle autorità civiche, furono riposti nell'apposita cassetta le cui tre chiavi erano in possesso rispettivamente del Reverendo Arcivescovo, del canonico più anziano del Capitolo ed una affidata al Consigliere in Capo della Città. Da questa attestazione risulta pertanto completamente accolta la richiesta già avanzata dai rappresentanti civici, mentre appare chiaro che a quella data non esisteva nella cattedrale arborense una cappella dedicata all'attuale santo patrono della Diocesi. Come testimoniano le preziose cronache custodite presso l'Archivio Storico cittadino, a partire da quel momento sino al XIX secolo, ogni anno, si ripeteva il solito solenne cerimoniale in occasione della festa. La compresenza dei tre custodi delle chiavi garantiva l'apertura della cassetta, seguiva quindi l'ostensione delle reliquie che dava inizio alle celebrazioni, la Santa Messa e la solenne processione alla presenza di tutte le autorità religiose e civili della città. Al termine delle stesse si predisponeva la ricollocazione delle reliquie nella cassetta, quindi, nuovamente, alla presenza di tutti e tre i custodi delle chiavi, si assicuravano le reliquie riponendo la cassa nella sua collocazione. Il canonico Salvatorangelo Scintu, nel fornirci numerose informazioni sull'evento della scoperta e sui festeggiamenti in onore a questo Santo, sottolinea che tali celebrazioni risalgono a tempi antichissimi e che nella città di Oristano non si ricordavano festeggiamenti in onore di un altro patrono. Ora, il fatto che, come già accennato, nel 1619 ancora non vi era nella cattedrale di Oristano una cappella dedicata al Santo, attualmente documentata dallo studioso Raffaele Cau solo a partire dal 1677 13 , unitamente all'analisi di numerose altre testimonianze storiche e religiose, a differenza di quanto afferma lo Scintu, ci induce a ipotizzare che, probabilmente, il culto ad Archelao sia da considerarsi attivo a partire dal rinvenimento delle sue reliquie. Infatti, reputiamo che la dedica della prima cappella a sinistra 103 13 Vedi la relazione di Raffaele Cau in questo volume.
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