Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano. La sua storia e le sue carte
30 | Dalla obreria de la iglesia rural de San Juan Baptista al gremiodei contadinI in chiesa; la seconda prevedeva che si procedesse in due file, i giudici a destra e i ca- nonici a sinistra, per entrare insieme nella chiesa e poi prendere posto secondo l’or- dine d’ingresso; la terza che i giudici, disposti in fila per due, precedessero il viceré lungo il corteo, arrestandosi per farlo passare e poi seguirlo giunti alla cattedrale. Di queste tre soluzioni si faceva presente che le prime due difficilmente sarebbero state accettate dagli ecclesiastici (la prima) e dai giudici (la seconda), quindi la terza sarebbe stata l’unica praticabile 39 . Un problema simile, come abbiamo visto, era motivo di contrasto anche tra i gre- mi oristanesi. Il 10 agosto 1727, gli obrers mayors dei contadini, Felip Piga e Juan Corria, nominarono loro procuratore il contadino Sisinnio Mereu, affinché si re- casse presso il viceré e la Reale Udienza per ottenere delle salvaguardie reali che mantenessero la «congregassion de massayos» nel diritto di «sacar el estendarte » prima di tutti gli altri gremi della città, dichiarando di godere di tale diritto e che 39 Cfr. E. Mura, Diario di Sardegna , cit., III, pp. 155-156 [martedì 17 giugno 1732]; «Son passato da sua eccellenza per sapere le novità. Mi ha comunicato il real spaccio in cui vi sono molte determinazioni specialmente nella contesa di precedenza tra la Reale Udienza et il capitolo. Dicesi questa non esser que- stione di precedenza perché in questa non vi è proporzione tra la Reale Udienza, la quale uscita col viceré rappresenta il sovrano, ma bensì d’accompagnamento in occasione del quale resta necessario che li cano- nici si trovin vicini alla persona del viceré et così vadino ma non facciano corpo camminando non bini et bini ma bensì in turba.» Per le soluzioni che il Beraudo aveva prospettato Cfr. Diario di Sardegna , II, pp. 114-115. «Gli ho detto che il giudice Cadello mi ha rimessa per leggere la scrittura che ha disteso per risposta a quella del capitolo nella controversia corrente con la Reale Udienza circa l’accompagnamento del viceré nella chiesa metropolitana. Che sopra di questo, come dette scritture si devono transmetter alla corte a fin che sua maestà determini cosa debba eseguirsi, io son di sentimento di formare un progetto di tre mezzi che potrebbero praticarsi o l’uno o l’altro secondo che meglio pareva alla corte. Il primo che si accompagni il viceré precedendolo tanto il capitolo che li ministri della Reale Udienza in due file, una di canonici l’altra delli ministri, col prendersi la dritta da quello da due corpi che sua maestà stimerà. Secondo, che li ministri della Reale Udienza vadano secondo il solito avanti il viceré sino alla porta della metropolitana et ivi giunti, stando per di fuori, si aprano lasciando che il viceré entri. Entrato che egli è, li canonici defilano per cobre avanti il viceré et gli ministri gli anderanno dietro a due a due osservando che, invece che andando avanti, precedendo sempre li più moderni, così andando dietro precedano li più anziani, dovendo questi esser sempre li più vicini al viceré come che tal posto è il più onorifico. Terzo, che si vada ordine rinfuso et meschiati li canonici et i ministri assieme senza badare al posto. Sua eccellenza ha approvato che faccia tali proposizioni». Le disposizioni inviate da Torino sono conservate in Archivio di Stato di Torino, Paesi, Sardegna, Politico, Ceriminiale, titoli e trattamenti , Cat. V, fasc. 26, «Memorie concernenti la controversia tra i ministri della Reale Udienza e li canonici di Cagliari sull’accompagna- mento del viceré quando si porta al duomo in cerimonia, con un parere relativo», citato in E. Mura, Diari, cit. p. 88.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjA4MDQ=