Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano. La sua storia e le sue carte
Dalla obreria de la iglesia rural de San Juan Baptista al gremiodei contadini | 29 nedizione alle fatiche degli agricoltori più assai che non faceva per l’adietro, cioché deve attribuirsi ai pubblici peccati e segnatamente al mal’uso e dissipazione che si fa delle pie aziende». Il Bua arrivava persino a minacciare un intervento diretto «per provvedere alla indennità di questa chiesa, senzaché sia più schiava di un Gremio che non vuol essere soggetto a regola, intento solo a far conviti» 35 . Tale mutamento nei rapporti tra il gremio e la curia arcivescovile potrebbe essere l’esito di una causa presentata presso la curia sulla delicata questione della preceden- za dello stendardo nelle processioni. Il problema dell’ordine in cui le associazioni religiose e di mestiere sfilavano du- rante le processioni solenni è stato sempre molto sentito: dalla posizione occupata si poteva desumere a colpo d’occhio la loro maggiore o minore antichità, la loro importanza e il prestigio di cui godevano in ambito cittadino 36 . In Sardegna tale questione fu sempre molto sentita. Già nel giugno del 1580 a Ca- gliari l’arcivescovo Gaspare VincenzoNovella, per evitare indecorosi incidenti e liti, aveva stabilito l’ordine in cui le associazioni avrebbero dovuto sfilare in occasione della festività del Corpus Domini 37 . Ancora nel Settecento la precedenza era causa di accesi litigi. L’animosità al riguardo era tale che, nel 1732, per dirimere la con- troversia che opponeva i giudici della Reale Udienza agli ecclesiastici cagliaritani sull’etichetta da seguire per accompagnare il viceré al Duomo, dovette intervenire la Corte. Questa fece proprie le soluzioni già proposte dal conte Filippo Domeni- co Beraudo di Pralormo 38 , il quale aveva avanzato tre possibili soluzioni: la prima che i canonici avrebbero aspettato il viceré nel presbiterio e lì si sarebbero uniti ai Giudici della Reale Udienza, senza seguire un ordine prestabilito una volta entrati 35 Cfr. ASDO, Visite Pastorali , cartella 4, fasc.7/8, Visita pastorale dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Maria Bua in data 22 giugno 1832. Le visite pastorali conservate presso l’Archivio diocesano di Oristano sono state oggetto di studio insieme all’amico Stefano Castello. S ulle visite pastorali si veda N. Coulet, Les visites pastorales , Turnhout 1977; un primo esame delle visite pastorali in Sardegna è stato presentato in S. Sitzia, Le visite pastorali in Sardegna tra Medioevo ed Età Moderna , in «Paraulas. Rivista di economia, storia, lingua e cultura sarda», Anno VIII (2006), pp. 3-24. 36 Cfr. A. I. Pini, Le arti in processione. Professioni, prestigio e potere nelle città-stato dell’Italia padana medievale , in Città, comuni e corporazioni nel Medioevo italiano , Bologna 1986, pp. 259-291. 37 Cfr. G. Usai, L’associazionismo religioso in Sardegna nei secoli XV-XVI , in Corporazioni, Gremi e Arti- gianato , cit., p. 191. 38 Cfr. E. Mura, Diario di Sardegna del conte Filippo Domenico Beraudo di Pralormo (1730-1734) , Ca- gliari 2009, in particolare le pp. 86-88.
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