Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano. La sua storia e le sue carte

10 | corporativi, hanno una continuità strettissima col passato: nel patrimonio della Società ci sono gli stessi beni immobili, i terreni e i fabbricati di proprietà del vec- chio gremio corporativo, di cui hanno travalicato la soppressione. Tutta la serie dei contratti, rinnovati periodicamente dal Presidente in carica, ci parla di beni risalenti nel tempo, così come ci parla del loro valore e della loro rendita, anche passata. La grande quantità di censi, nient’altro che prestiti in denaro, erogati a tassi di interes- se e con garanzie ipotecarie uguali a quelli che chiedono oggi gli Istituti di credito, rivela chiaramente la funzione di “banchieri” svolta dai maggiorenti del gremio. Non è un caso che il documento più antico, del 1733, sia proprio un atto di censo, perché i gremi, attraverso questi strumenti, muovevano l’economia, accrescendo la ricchezza propria e della città, di cui i gremi erano elementi strutturali e portanti. Tanto che, pur tenendo ben presente l’aspetto devozionale e mutualistico delle cor- porazioni di mestiere, credo che, se altri fossero stati gli attori economici nell’Ori- stano del Cinque-Seicento, altri, e non i gremi, sarebbero gli attori della Sartiglia di oggi. L’Archivio di Stato di Oristano conserva un patrimonio documentario di fortissi- mo interesse per la storiografia sulla città Sette-Ottocentesca ed è forte l’impegno a realizzare gli inventari dei fondi più significativi in tal senso. Convogliare gli sforzi comuni per una ricerca a tappeto sulle migliaia di atti notarili e sui catasti urbani e rurali è un auspicio realizzabile: sono sicura che, alla conclusione, saremo in grado di dare risposte alle domande che ci poniamo con insistenza ogni volta che pensia- mo alla Sartiglia: perché una giostra “carnascialesca”? perché la sfida fra contadini e falegnami? E le molte altre domande sulla sua origine o, anche, sul mistero dello Statuto mancante dei contadini. Le ipotesi, certo, non mancano, ma gli archivisti cercano e vogliono prove. Se la ricerca storica è spesso lunga e impegnativa, tuttavia merita di essere intrapresa per- ché, come sempre, le risposte verranno, tanto più numerose, quanto più forti saran- no state le sinergie create. Intanto sulla collaborazione fra l’Archivio di Stato e il Gremio dei contadini si può contare.

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