Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano

era legata ai festeggiamenti del carnevale costituendo quindi da tempo un appuntamento tradizionale. Occorre comunque segnalare che la testimonianza della cor- sa dell’aprile del 1829, svoltasi in occasione della visita nella città di Oristano del Principe di Carignano Carlo Alberto di Sa- voia, futuro Re di Sardegna, ampiamente documentata pres- so l’archivio storico del Comune di Oristano, pur rappresen- tando attualmente l’unica testimonianza relativa al XIX secolo, riferisce, così come avveniva nel XVI, XVII e XVIII secolo, di una edizione della corsa svoltasi per un’occasione importan- te, fuori dalle giornate del carnevale. Numerose notizie circa la storia e il cerimoniale della corsa ci giungono da alcune testimonianze di scrittori ottocenteschi. Negli scritti e nei resoconti riportati da questi autori igurano preziosi riferimenti alle edizioni di Sartiglia dei loro tempi ma anche del passato. Tali notizie testimoniano le differenze nel cerimoniale della corsa tra quelle lontane edizioni e quelle dei nostri giorni, ma tali informazioni, che possono offrire preziosi contributi nella ricostruzione della storia della Sartiglia, man- cando di ulteriori conferme, offrono dati che meriterebbero di essere provati da ulteriori attestazioni e documenti. “Di alcuni giochi equestri, in feste popolari della Sardegna e specialmente della Sartilla d’Oristano” è il titolo di un carteg- gio di un autore anonimo, rinvenuto tra i documenti del Ca- nonico Giovanni Spano, che, custodito presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari, offre un interessante racconto della “Sartilla di Oristano”. L’anonimo scrittore non è oristanese, ma poiché, come lui stesso riferisce, Oristano fu per lui per “tanti anni seconda patria”, ebbe modo di assistere alla gio- stra. Tra le carte igurano inoltre due immagini de su compo- nidori , un acquarello ed un’immagine fotograica, attualmente la più antica conosciuta. Il suo racconto è riferibile ad edizio- ni della corsa della metà dell’Ottocento, considerando che il Canonico Giovanni Spano, che annota di suo pugno queste carte, muore a Cagliari nel 1878. La Sartiglia, anche a que- sto scrittore, risulta istituita per i festeggiamenti del carnevale ad opera di un sacerdote, “un certo Canonico Dessì membro delle due Società e loro Delegato”, il quale “fornì loro tutto il vestiario occorrente per il Componidore ed alla società di S. Giovanni in particolare, lasciando un anello di diamante bel- lissimo che il Componidore portar dovea appeso alla fron- te della maschera, e che ora più non si conserva venduto o trafugato da qualche briccone, ma cedè pur loro tutti i suoi beni”. Riferisce inoltre tale legato al XIV secolo, ma le sue in- formazioni storiche, unitamente al ricordo dell’anello di dia- mante, sono probabilmente notizie tratte dalla tradizione orale 85

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