Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano
volta i loro cavalieri, si offrivano, in questo caso simbolica- mente, a combattere per la bellezza e la virtù di una dama o per la gloria del proprio casato. I partecipanti, come già ac- cennato, si dividevano in mantenitori, ovvero i cavalieri che guidavano e comandavano la giostra o il torneo, e i venturieri, ovvero gli uomini a cavallo che, raccogliendo la sida, si op- ponevano a colui che l’aveva lanciata. Il teatro della corsa era generalmente la piazza principale della città, ovvero di fronte al palazzo dell’autorità cittadina o più raramente, in un grande cortile. Ogni partecipante alla corsa si presentava all’evento con il suo seguito di cavalieri e scudieri. I giostratori e i loro accompagnatori si distinguevano da tutti gli altri partecipanti mettendo in evidenza i colori e gli stemmi della casata che rappresentavano, ben in mostra nei cimieri e negli scudi. Tali eventi erano occasioni per ostentare non solo le abilità eque- stri ma anche l’agiatezza dei nobili partecipanti, espressa nel- la ricchezza delle corazze dei cavalieri nonché nei broccati e nelle stoffe pregiate e ricamate dei loro preziosi mantelli e delle gualdrappe dei cavalli. Nelle giostre e nei tornei risultano pertanto fondamentali: il cavaliere, il cavallo, l’arma e il bersaglio da colpire nella cor- sa. La giostra, come dimostra l’origine della sua etimologia, è costituita dalla “corsa di avvicinamento” del cavaliere contro il bersaglio, sia esso un altro cavaliere o un oggetto, elemento questo, che deinirà la giostra in particolare dandone il nome. Si deiniscono giostre che si corrono a singolar tenzone , quel- le che vedono protagonisti due cavalieri che si scontrano tra di loro, talvolta ripetutamente, con l’utilizzo di armi diverse. Gli strumenti di queste corse possono essere lance, aste, spade e scuri, talvolta utilizzate sino all’eliminazione isica del diretto concorrente. Quando lo scontro avviene tra due cavalieri, la corsa prende il nome di giostra all’incontro. Il suo svolgimento è deinito alla barriera, quando il campo di gara prevede la presenza di una lizza o barriera di legno che separa i due contendenti, impe- dendo di fatto ad entrambi i cavalieri di colpire i rispettivi ca- valli. Diversamente, la giostra si svolge in campo aperto, allor- quando i due contendenti si affrontano l’uno di fronte all’altro, senza alcuno sbarramento o paramento divisorio tra di loro. Largamente diffusa in tutta Europa fu la giostra all’anello, ad- destramento e divertimento equestre che vede il cavaliere im- pegnato nell’inilare a gran galoppo con la lancia un anello sospeso a mezz’aria. Anche la Sartiglia di Oristano è ricon- ducibile alle corse all’anello, in questo caso sostituito da una stella, così come avviene anche nella giostra di Bagno a Ri- poli. Altra giostra particolarmente spettacolare e diffusa era la 40
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