Aristana - Culture e architetture del Mediterraneo
143 ARISTANA Fotografare il paesaggio della strada 200 anni dopo le vedute del Cominotti Revisiting Cominotti’s Landscape: a Modern Photographic Perspective STEFANO FERRANDO studio@vetroblu.com Attraverso un’indagine visiva sul sistema di segni creati dall’uomo le fotografie proposte, parte di un corpus di immagini più ampio, propongono uno dei possibili ritratti del territorio e vogliono essere spunto di riflessione sullo stato attuale dei tratti dismessi, sulle relazioni tra essi e quelli di più recente realizzazione e, su scala più vasta, sulle modalità di appropriazione del territorio dell’infrastruttura a distanza di due secoli. L’indagine scopica sul percorso da Cagliari a Porto Torres mette in campo due differenti strategie di visione, complementari: nella prima, lo sguardo ad altezza naturale analizza, organizza e dispone all’interno di un campo visivo definito una porzione di spazio significante, altrimenti troppo vasta e instabile da comprendere; nel secondo, la visione dall’alto - sinonimo di controllo - propone una rappresentazione dell’infrastruttura su scala territoriale. Durante la ricerca sul campo è stato imprescindibile il confronto con le 16 vedute realizzate nel 1827 da Giuseppe Cominotti e Enrico Marchesi nell’importante operazione di comunicazione del progetto, probabilmente voluta da Carbonazzi durante i lavori della Strada Reale 1 . Molto note all’epoca, le incisioni raffigurano diversi scorci paesaggistici del territorio attraversato dalla Strada Reale. La capacità delle immagini - pittoriche e fotografiche - di far vedere e di definire il paesaggio è, assieme allo scarto temporale tra l’epoca di Cominotti-Marchesi e l’attuale, una delle chiavi per poter leggere con chiarezza i cambiamenti che hanno coinvolto la Strada Reale. Le pagine che seguono propongono un ragionamento per immagini strutturato in una sequenza nella quale ogni immagine ha un suo significato ma al tempo stesso la relazione di ognunadi essene restituisceunopiùampio, con loscopodi ricostruireun’interpretazione del paesaggio della strada, intesa sia come infrastruttura che si relaziona con il territorio ma anche come palinsesto di informazioni e finestra sul paesaggio stesso. I concetti di fondo sono essenzialmente due: il paesaggio come esperienza complessa, la lentezza come strategia di osservazione. Ogni fotografia è accompagnata da una didascalia che approfondisce i temi esposti e ne suggerisce una chiave di interpretazione. Le fotografie sono anche un invito a esperire in prima persona quei luoghi, per dare risalto alle tante individualità x dell’equazione proposta da Michael Jakob 2 perché, come ricorda il teorico svizzero, “non si tratta soltanto di vedere - cosa che anche gli animali fanno molto bene - ma soprattutto di vedersi mentre si sta vedendo”. 3 1 Cfr. Stefano M ais , Ponti, strade e opere pubbliche. Giovanni Antonio Carbonazzi (1792-1873) ingegnere nel Regno di Sardegna , Steinhauser Verlag, Wuppertal, 2022, p. 245 2 Michael Jackob ci ricorda come il paesaggio esista solo attraverso un’esperienza specifica e che esso è quindi “sempre unico, singolare, nel suo aspetto soggettivo e nel suo aspetto oggettivo” ed esprime in maniera sintetica il concetto con una formulamatematica amo’ di promemoria; indicati con P il paesaggio, S il soggetto, I la natura e con x l’individualità, con y il tempo e con z il luogo, la relazione - che dà vita al paesaggio - tra soggetto che esperisce il territorio e il territorio stesso si riassume in P = S x,y,z + N x,y,z . In Michael J akob , Le origini tecnologiche del paesaggio , Lettera Ventidue, Siracusa, 2022, p. 12 3 Michael J akob , op. cit. p. 126 “La strada, è uno dei maggiori elementi progettati dall’uomo nell’età contemporanea capace di produrre paesaggi.” John Brinckerhoff Jackson Fig. 1 Scala di Giocca. Uno dei tratti più spettacolari e più epici di tutto il percorso. Si legge lo sforzo progettuale, tecnico e fisico per superare il grande dislivello che separa la vallata dalla piana di Sassari. Un pino monumentale in piena curva definisce immediatamente l’importanza rilevante dell’aspetto vegetale nella definizione del paesaggio stradale.
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