Aristana - Culture e architetture del Mediterraneo

ARISTANA 12 Il primo numero di «Aristana». Una Strada Reale per la Sardegna del XIX secolo Ma ciò che colpisce chi guardi dall’alto del campanile è la vista della grande strada che, verso sud, forma una linea dritta da Uras fino a Santa Giusta, e siccome è tracciata in direzione dei campanili di Uras e di Oristano, essa presenta, vista da quest’ultimo punto, un nastro di 21 chilometri di lunghezza, diretto precisamente sull’osservatore, come un cannone puntato su di lui. Con queste parole il generaleAlberto FerreroDellaMarmora, autore del celebre Voyage en Sardaigne e dell’ Itinéraire de l’ile de Sardaigne , ideatore e realizzatore della monumentale triangolazione topografica e della prima cartografia trigonometrica dell’Isola in scala 1:200.000, apprezzava dalla cima del campanile di Uras, a sud di Oristano, il fascino dell’allineamento che tagliava nel mezzo la palude Figus. L’apprezzamento è rivolto a Giovanni Antonio Carbonazzi, progettista della nuova Strada Reale, che con la costruzione di un terrapieno stradale fatto di sabbie e rinforzato con intrecci di arbusti, lungo 600 metri, riusciva a scavalcare acque profonde fino a due metri. L’opera d’arte permetteva il tracciamento diretto verso Oristano e la costruzione di un rettifilo lungo 21 chilometri che attraversava tutta la piana di Santa Giusta ed evitava il lungo giro attorno alle variabili paludi. La nuova forma stradale, perfettamente stabile e duratura anche grazie ad un ponte costruito nel mezzo, venne ammirata da Carlo Alberto accampatosi presso il cantiere nel 1829 nella località di Sant’Anna con la sua compagnia di caccia. Ricorre nel 2022 il secondo centenario dell’avvio della costruzione della Strada Reale (oggi Strada Statale 131, Carlo Felice) e l’evento è stato celebrato da alcuni seminari e incontri promossi presso l’Università di Cagliari. 1 Le strade antiche, e più in generale i loro itinerari, sono da tempo oggetto di riflessioni tecniche ma anche occasione di rilancio di pensieri più impegnativi sul piano delle letture storiche e paesaggistiche. Quali arterie e sistema distributivo portante dei territori, hanno affrontato i profondi cambiamenti imposti dalle normative, dall’aumento vertiginoso del loro traffico e dalle necessità di sopportarlo in sicurezza. Le antiche direttrici, sottoposte ad aggiornamenti spesso radicali, hanno perso in parte il loro ruolo originale e sono state affiancate dai velocissimi tracciati moderni. Ecco quindi che, in particolare per quanto riguarda le grandi opere ottocentesche, i lunghi tratti declassati, o completamente abbandonati, diventano dei ruderi stradali frequentati da pastori e contadini, dal minimo traffico locale, talvolta da nessuno. Eppure le loro imponenti alberature storiche piantate lungo i bordi, le opere d’arte costituite da ponti, sostruzioni o case cantoniere, gli arredi quali le pietre miliarie o le aree di sosta, ancora affasciano per la loro equilibrata bellezza; allo stesso modo i tracciati in sé, pensati per aderire con delicatezza alle forme del territorio, adagiati su 1 Il Convegno Strade, storia, paesaggio. 200 anni della Strada Reale Carlo Felice (S.S. 131) , coordinamento scientifico: Marco Cadinu, Università degli Studi di Cagliari, 6 aprile 2022; la Mostra dal titolo Architetture vegetali. Le strade alberate di Cagliari , a cura di Marco Cadinu; il volume Stefano Mais, Ponti, strade e opere pubbliche. Giovanni Antonio Carbonazzi (1792-1873) ingegnere nel Regno di Sardegna , Lapis Locus, Steinhäuser Verlag, Wuppertal 2021; il Convegno internazionale Le strade con fondale. La progettazione coordinata di strade e architetture tra Medioevo e Novecento , Cagliari 16-18 giugno 2022, organizzato dall’ Associazione Storia della Città e dalla rivista «Storia dell’Urbanistica», chair Marco Cadinu. Dal 23 al 27 agosto 2022 all’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) si è tenuta la XIV Edizione della Scuola di Paesaggio «Emilio Sereni», dedicata al tema Paesaggio e Viabilità , in convenzione scientifica con 13 università italiane e con l’Associazione Storia della Città, sede di dibattiti anche sui temi del presente volume.

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