Aristana - Culture e architetture del Mediterraneo

133 Tale commistione di elementi neoclassicisti ed egittizzanti è riscontrabile, ad esempio, in alcuni dipinti del Palazzo Regio di Cagliari attribuiti all’artista piemontese Giuseppe Ve- rani, ufficiale dell’esercito sabaudo, giunto in Sardegna nel 1806 al seguito della famiglia reale [ Fig. 7 ] 22 . Una proposta di collocazione cronologica dell’urna di Sardara alla prima metà dell’Otto- cento consentirebbe di offrire una prima conferma alla tradizione locale che, stando alle informazioni raccolte, associa il manufatto al monumento funebre realizzato nel 1827. Il Parroco, con grande disponibilità, contattò telefonicamente don Francesco Tuveri 23 , di origini sardaresi e studioso del territorio diocesano 24 , per verificare se egli disponesse di maggiori notizie inerenti all’originaria posizione della lastra marmorea. Il Sacerdote, però, ammise di non avere memoria né della presenza della sepoltura del Tenente savoiardo all’interno della chiesa dell’Assunta né dell’esistenza della relativa epi- grafe funeraria. I sacristi da lui conosciuti nel corso del Novecento gli avrebbero riferito di una precedente collocazione dell’urna marmorea a ridosso dei muri esterni della chiesa, nell’area che at- tualmente si affaccia sulla via Sa Costa. Come testimoniano le fonti cartografiche ottocentesche, tale area era occupata in un lon- tano passato dal cimitero annesso alla parrocchia, dismesso dopo la realizzazione del nuovo camposanto in un settore periferico del territorio comunale. Il camposanto entrò a pieno regime soltanto nel primo Novecento, ad un secolo di distanza dal celebre Editto di Saint-Cloud emanato da Napoleone. Il decreto del 1804, che ebbe riflessi in tutta Europa, prevedeva, infatti, che le sepolture trovassero posto al di fuori dai centri abitati e che, salvo quelle dei personaggi più illustri, esse dovessero essere tutte uguali 25 . La figura del Tenente di Chambery suscita ancora oggi l’interesse degli studiosi. Lo stesso don Francesco Tuveri, direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Ales-Terralba, ne ha fatto oggetto di indagini 26 . Lo studioso escluse che notizie utili alla ricostruzione delle vicende della tomba Maréchal potessero essere contenute nel cosiddetto Liber Chronicus , ancora conservato presso gli uffici parrocchiali di Sardara. Tale fonte viene talvolta richiamata nella bibliografia ri- guardante la chiesa e i suoi beni storico-artistici 27 . Il manoscritto raccoglie le Memorie e costumi delle Chiese di Sardara prima dell’anno 1868 redatte dal rettore Sisinnio Garau e, successivamente (1921-1922), dal rettore Giuseppe Diana. Nel mese di febbraio, le ricerche condotte da chi scrive si estesero agli archivi della So- printendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e 22 Rita L adogana , Giuseppe Verani artista alla Corte Sabauda in Sardegna. Vita e imprese in un manoscritto inedito (1800-1815) , Ilisso/Poliedro, Nuoro 2015. 23 https://www.diocesiat.it/regione-ecclesiastica-sardegna/home/presbiterio/francesco-tuveri/ 24 Tino S tellato , Modesto F loris (a cura di), Pau: studi in onore del Can. Francesco Tuveri , PTM, Mogoro 2019. 25 Cristina P ittau , L’arte e l’architettura nei cimiteri dopo l’Editto di Saint-Cloud. Le istanze internazionali, la cultura sabauda, i cimiteri minori della Sardegna , Tesi di Dottorato in Tecnologie per la Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali (XXVIII ciclo), relatore Marco Cadinu, Università degli Studi di Cagliari, A.A. 2016-2017. 26 Il parroco di Gonnostramatza comunicò di aver reperito presso dell’Archivio Storico della Diocesi di Ales- Terralba l’atto di morte di Francesco Maréchal e di avere intenzione di darne pubblicazione. Lo studioso, inoltre, avrebbe preso in esame una missiva inoltrata dal vescovo di Ales ad un sacerdote di Sardara, negli anni successivi alla morte del tecnico savoiardo. Tale lettera conterrebbe delle disposizioni impartite dal prelato in merito alla presunta dismissione di una tomba non meglio specificata. 27 Maria Grazia S cano , Pittura e scultura del ‘600 e del ‘700 , Ilisso, Nuoro 1991, p. 305, nota 179. L’INGEGNERE SAVOIARDO FRANCESCO MARÉCHAL E LA COSTRUZIONE DELLA STRADA REALE

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