NOSTRA SIGNORA DEL RIMEDIO DI ORISTANO - Storia, fede e devozione

- 121  - perché mi manda il Papa. Il Papa ha bene- detto le corone, il Papa ha cominciato que- sta festa, voi la compite. Sono orgoglioso perché vengo da parte del Capitolo di San Pietro, non potevo la- sciare che altri venisse qui ad Oristano, sono voluto venire io per voi. Un altro motivo di orgoglio lo ho quando mi approssimo alla Madonna e pongo la co- rona su quelle tempie. Mi pare di coronare non soltanto la vergine ma anche voi e an- che me, perché dopo l’Assunzione di Maria anima e corpo al Cielo, quelle tempie sono anche la natura nostra, sono voi e me, tutti collegati per stringerci intorno alla Madon- na. Il nostro pegno, Maria, è la Corona. Il vo- stro obbligo di Regina non esiste, ma esiste un nome: Madonna del Rimedio. Che cosa racconterò io al Santo Padre di questo spettacolo? Quale commozione per il papa se io riuscirò a descriverlo! Manderà su Oristano benedizioni con la pienezza del suo cuore. Ed io che vi ho accompagnato in tanta gioia, io vi prometto che come per il passato ho sempre pregato la Madonna del Rimedio perché Dio mi destinava a questa festa, così continuerò sempre a pregare ai piedi di que- sta Regina, sempre accogliendo tutto ciò che voi avete nel cuore, le pene specialmente, i bisogni e le aspirazioni di voi, degli uomini, delle donne e dei bambini che dovranno tra- mandare questa festa. E voi giurate, giurate, giurate di essere sempre fedeli alla Madonna del Rimedio! Io lo farò per parte mia, voi lo farete per parte vostra . Uno scroscio fragoroso d’applausi sottolinea la conclusione del discorso, poi ri- stabilitosi il silenzio, s’intona la Salve Regina e la vasta marea umana si trasforma in coro orante, là, nella piazza diventata Tempio sotto il cielo trapunto di stelle. Invocata Maria, dolce, clemente e pia, tre squilli di tromba annunciano che è giunto il momento atteso, sospirato da secoli. Sua Eminenza, sceso dal trono, sale il podio, prende la corona più grande e dopo averla fatta brillare sulla folla con largo gesto benedicente, scandisce le parole “ Sicut per manus nostras coronaris in terris, ita et a Christo gloria et honore coronari merea- mur in coelis ”. Il palco allestito nella piazza Roma

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