NOSTRA SIGNORA DEL RIMEDIO DI ORISTANO - Storia, fede e devozione

-  114  - 7 Settembre Il Solenne Pontificale La mattina del 7, fin dalle prime ore, miglia di persone si riversarono a ondate con- tinue nella città di Oristano, che aveva assunto un aspetto così insolitamente movi- mentato da superare ogni confronto con altre grandi manifestazioni precedenti, quali il Concilio Plenario Sardo del 1924 e il Congresso Eucaristico Regionale del 1931, che pure avevano visto la presenza di un Cardinale. Il centro di Oristano sembrava sempre più piccolo, man mano che la folla aumenta- va. C’erano pellegrini in ogni punto, tra cui spiccavano, in una gara policroma di colori e di fogge, i costumi di Busachi, Desulo, Tonara, Atzara e Belvì. Il simulacro della Vergine del Rimedio venne trasportato processionalmente nella Cattedrale che aveva arricchito i suoi motivi ornamentali con fiori, drappeggi e grap- poli di luci. La cerimonia ebbe inizio alle 10,30 quando gli Eccellentissimi Vescovi e le Autorità si radunarono in Episcopio per poi muovere in corteo verso la Cattedrale. In un tripudio di acclamazioni e di evviva, apparve ieratico e imponente il Cardina- le Tedeschini che indossava sopra la Talare di porpora, la fiammante Cappa Magna. A precederlo gli alunni del Seminario, le rappresentanze degli Ordini maschili del Clero Regolare, il Clero secolare, i componenti del Capitolo Metropolitano, gli Ecc.mi Arcive- scovi e Vescovi. La chiesa è troppo angusta per tanto popolo e la forza pubblica deve intervenire per arginare l’impeto dei fedeli nell’entrata. Ma come le note della melodia liturgica si diffondono, la folla irrequieta si calma ed anche sotto il sole si può trovare l’intimo raccoglimento di una cattedrale. Fedeli inginocchiati nel piazzale, donne con lo sguardo fisso all’altare, pregano con una fede che raramente è dato di osservare. In quei giorni si dirà che una fede simile si trova solo nei luoghi dove Dio si avvicina di più alla terra con il prodigio dei suoi miracoli, come a Lourdes, a Fatima, a Loreto. Terminato il canto dell’“Ecce Sarcerdos”, ha inizio il Pontificale celebrato da Mons. Fraghì, alla presenza di Sua Eminenza. Il Pontificale segue esattamente il cerimonia- le mentre la “Schola Cantorum” dei Minori Conventuali, sotto l’esperta direzione del padre Saverio Solinas, esegue la Messa “Regina Martyrum” del Maestro Refice con ac- compagnamento d’organi e quartetto d’archi. Dopo il Vangelo il Cardinale Tedeschini pronuncia l’omelia. Riferendosi al Congresso Eucaristico Internazionale di Barcellona, svoltosi sempre nel 1952, cui aveva presieduto in qualità di Legato, fa risaltare i trionfi della Fede che sopravvive a tutte le vicende umane. Dopo aver accennato alle Leggi di Eleonora pro- mulgate in nome di Dio e della Vergine sua Madre, il Cardinale ha rapidamente tratteg- giato la storia del santuario del Rimedio che, sorto in un piccolo paese ormai distrutto, raccoglie intorno a sé folle sempre più imponenti di pellegrini. Ha poi concluso: “ Rivolga la Vergine potente il suo sguardo e il suo sorriso di Pa- radiso su di voi, o popolo, cittadini, Autorità d’Oristano e della Sardegna, su voi e sulle vostre famiglie. Stenda la Vergine Santa del Rimedio le sue mani protettrici, benedicente e benedette, sull’umana famiglia ”.

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