NOSTRA SIGNORA DEL RIMEDIO DI ORISTANO - Storia, fede e devozione
- 101 - La finalità dello sgraffiato era riprodurre e riproporre tessuti damascati, rico- struendoli illusionisticamente sulla scultura, arricchendo ed impreziosendo no- tevolmente le opere lignee. Nella scultura sarda, molto frequente era la presenza tramata del fiore del cardo spinoso, simboleggiante la passione di Cristo; c’era poi una serie di altri disegni che rientra nella categoria “a schema fisso”: grafie e segni ripetitivi racchiusi ad esempio in riquadri, utilizzati nel XVI secolo, mentre nel pe- riodo barocco diventano a “schema libero”, più ricchi ed elaborati, consoni alla moda del periodo. TECNICHE DI ESECUZIONE La struttura dell’opera è costituita da legno di abete assemblato con più masselli uniti, si ipotizza, con colla forte, chiodi e/o perni o tramite incastri (non sempre visibili). Gli elementi scultorei, compreso il Gesù Bambino, sono stati scolpiti in un unico blocco ad eccezione del basamento. Tutti gli intagli sono di buona esecuzione e sembra facciano parte dello stesso progetto, sia per fattura che costruzione. Lo strato preparatorio originale dove è visibile, è bianco e sembra di granulome- tria spessa, rispetto alle policromie più sottili. La doratura è realizzata sia su vesti che capelli di entrambi i soggetti con la tecnica denominata “a guazzo” con sottile lamina di oro zecchino su fondo in bolo rosso. Lacuna di materiale pittorico attraverso la quale si nota l’infestazione da agenti xilofagi del legno Tracce visibili di infestazioni ed evidenza dell’intaglio
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