Il Codice di Lucano
- 31 - notazioni stabilizzatosi forse in età carolingia a partire da materiale tardoantico 6 , il più importante e diffuso commento lucaneo assieme alle Adnotationes in Lucanum , copiate sui margini di questo manoscritto. Sporadiche sovrapposizioni, ascrivibili piuttosto all’esistenza di una base scoliastica antica comune che non a relazioni di dipendenza testuale diretta, sono state invece riscontrate con le glosse pubblicate da A. Cavajoni nel cosiddetto Supplementum adnotationum super Lucanum , che raccoglie note (anch’esse di origine argentea e attestate in cinque importanti manoscritti altome- dievali del poema di Lucano) non confluite nei due commenti maggiori sopra menzionati 7 . Pari- menti da escludere pare una dipendenza diretta delle glosse e degli scolii tràditi dal manoscritto oristanese rispetto alle Glosule super Lucanum di Arnolfo di Orléans (XII sec.) 8 . Non è stato invece possibile controllare il testo delle glosse di Anselmo di Laon (XI sec.), di cui non esiste ancora un’e- dizione critica 9 . Difficile dire chi abbia inserito l’apparato di glossatura e a vantaggio di chi. Certamente curioso è il fatto che esso si estenda a una porzione piuttosto limitata e molto specifica del testo. Si tratta di un luogo del poema caratterizzato in senso eminentemente bellico: la porzione conclusiva del libro III narra infatti, con toni talora espressionistici e una notevole insistenza sul registro macabro, la bat- taglia navale tra i Marsigliesi e l’esercito di Cesare, mentre la porzione iniziale del libro IV contiene il racconto della campagna militare di Cesare in Spagna. Verrebbe quasi fatto di pensare che si tratti del lavoro di un maestro di grammatica finalizzato all’allestimento di un sussidio didattico per i propri discepoli, ovvero (considerato il contenuto del testo) del lavoro di esplicazione di un brano a vantaggio di un pubblico selezionato, per vari motivi interessato a questioni militari. Decorazione: c. 1v: iniziale ornata con motivi fitomorfi in rosa, rosso azzurro e oro, campita su sfondo azzurro, con lumeggiature e tratteggi decorativi in bianco. Gli elemen- ti significativi per la classificazione sono, in particolare, la specifica morfologia della lettera, dalle sinuose forme tondeggianti, la tipologia dell’ornamentazione fitomorfa, a foglie a goccia e punta dritta con schiarimento tonale per creare l’im- pressione volumetrica, l’impiego del rosa per il corpo della lettera e dell’azzurro per lo sfondo, la lumeggiatura in bianco e la particolare ornamentazione a tratto bianco. La miniatura è riconducibile a una tipologia piuttosto comune nella To- scana settentrionale, e segnatamente a Pisa, nell’ultimo quarto del XIII secolo 10 . 6 H. Usener ( d.), C mm nta B rnensi , Lipsia, 1869 (= Hildesheim, 1967). 7 Cfr. G. A. Cavajoni (ed.), Supplementum Adnotationum super Lucanum , Milano 1979; per il ruolo del Supplementum nel panorama generale della letteratura scoliastica lucanea cfr. anche P. Esposito, Gli scolii cit., pp. 11-24; Artes Grammaticae, Textes réunis par Concetta Longobardi, Christian Nicolas et Marisa Squillante , Lyon, 2014, pp. 247-268. 8 B. M. Marti (ed.), Arnulfi Aurelianensis glosule super Lucanum , Roma, 1958. 9 Cfr. P. Esposito, Gli scolii a Lucano cit. p. 19 e n. 26. 10 Cfr, ad esempio, A. Caleca, Un codice pisano di fine Duecento , in La miniatura italiana di età romanica e gotica. Atti del I congresso di storia della miniatura italiana , Firenze, 1979, pp. 207-221 (spec. pp. 210- 211). Molteplici riscontri è stato possibile rintracciare, grazie alla cordiale segnalazione della prof.ssa Stella Sonia Chiodo (cui va un ringraziamento molto cordiale), attraverso la compulsazione dei due cataloghi: S. Chiodo, Ad usum fratris. Miniature nei manoscritti laurenziani di Santa Croce , Firenze, 2016; Ead. (cur.), Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai carabinieri , Firenze, 2020.
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