Il Codice di Lucano
- 25 - Sono passati dodici anni da quando per l’ultima volta uno studioso è tornato ad accennare al bel manoscritto pergamenaceo della Farsaglia di Lucano custodito all’Archivio Comunale di Oristano 1 . L’aspetto che in genere è stato evidenziato da chi finora si è occupato di studiare il codice (tanto da Giampaolo Mele, au- tore del saggio cui ci siamo riferiti sopra, quanto da Giovanna Igina Floris, che nel 1946 ha rivolto per la prima volta l’attenzione sul libro 2 ) è l’eccezionalità dello stesso rispetto al patrimonio librario medievale custodito in città, nel sen- so che si tratta dell’unico testimone di un’opera profana entro un contesto, di fatto, esclusivamente sacro, e più propriamente liturgico. La situazione è cer- tamente singolare, e pone numerosi quesiti cui in realtà, allo stato attuale del- le conoscenze, difficilmente sarebbe possibile rispondere in maniera del tutto convincente ed esaustiva. Si potrebbe certo osservare che Lucano è uno degli autori più amati, letti, interpretati ed annotati del Medioevo; ma indubbiamen- te deve esistere una ragione per cui quest’opera, e proprio quest’opera, giunse ad Oristano, dove tra l’altro – come si mostrerà di seguito – essa fu impiegata in un contesto di chiaro carattere didattico, come parimenti deve esistere una ragione per cui questo manoscritto, e proprio questo manoscritto, sia l’unico testimone di un’opera classica ad essere attualmente conservato in città. Se è vero che, dal 2009 ad oggi, non sono state fatte scoperte eclatanti sulla storia del codice, non è tuttavia meno vero che qualche piccola ma significativa acquisizione è stata ottenuta, ed è oggi possibile illuminare con una luce meno incerta alcuni aspetti fondamentali della storia del libro relativi segnatamente alla sua origine e alla sua datazione. Li presentiamo di seguito, auspicando che la ricerca possa anzitutto proseguire, quindi venire a capo in maniera soddisfa- cente delle questioni ancora irrisolte. 1 G. Mele, Note storiche, paleografiche, codicologiche e liturgico-musicali sui manoscritti arborens i, in G. Mele (cur.) Die ac nocte. I codici liturgici di Oristano dal Giudicato d’Arborea all’età spagnola (secc. XI-XVI) , Cagliari, 2009, p. 52. 2 G. I. Floris, Un manoscritto oristanese inedito di Lucano , in «Annali della facoltà di Lettere, Filosofia e Magistero della Università di Cagliari», XIII (1946), pp. 51-66. IL LUCANO ORISTANESE Gian Matteo Corrias
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